Alessia Marani per www.ilmessaggero.it
deborah sciacquatori
Gremita la chiesa di Santa Maria Vergine del Carmine a Monterotondo Scalo per i funerali di Lorenzo Sciacquatori, morto a 41 anni per mano della figlia Deborah all'alba della scorsa domenica. La ragazza, 19 anni, è libera. Per gli inquirenti ha agito per legittima difesa per salvare la mamma, la nonna e lei stessa dall'ira del padre, ubriaco e violento. Quando il feretro ha varcato l'ingresso della chiesa è stato comunque accolto da un applauso.
Un affetto e una folla che non tutti si aspettavano. La funzione è stata accompagnata da lunghi applausi e urla «Lorenzo sei un grande». «Non era un mostro, ha sbagliato solo perché esagerava con l'alcol», lo giustica qualche conoscente. Qualcun altro dà la colpa ai giornali: «Non era così violento, è la stampa che ha montato tutto».
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Ad accompagnare la bara le sorelle, presente anche la madre di lui, la nonna di Deborah, indebolita dai postumi di una ischemia e che ha subito lasciato la chiesa. Presenti anche i suoceri. La ragazza e la madre non hanno partecipato, una decisione presa soprattutto per sfuggire al clamore mediatico.
«Non esiste dolore al mondo che non possa essere guarito dalla mano di Dio», ha detto nell'omelia padre Joseph che in queste ore ha pregato molto per tutta la famiglia di Deborah e per la ragazza, studentessa del liceo artistico. Richiamandosi alla misericordia che tutti accoglie.
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Attimi di tensione al termine del funerale, quando un amico ha allontanato bruscamente una troupe televisiva che era in entrata in chiesa (seppur con la telecamera spenta).
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