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    LA PEGGIO GIOVENTU' - A NAPOLI, TRE GIOVANI SONO STATI ARRESTATI PER AVER INSULTATO, PALPEGGIATO E POI SPUTATO E URINATO CONTRO UN COMPAGNO DI SCUOLA DISABILE - LA MADRE: "LO FACEVANO PER GIOCO. DA ALLORA MIO FIGLIO NON È PIÙ VOLUTO ANDARE A SCUOLA. ANCHE ADESSO SI RIFIUTA PERCHÉ È TRAUMATIZZATO. A SCOPRIRE COS'ERA SUCCESSO È STATO IL FRATELLO: CONTROLLANDO CASUALMENTE IL SUO CELLULARE, HA TROVATO DEI VIDEO CHE…"


     
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    VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO

    1. VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO SU UN COMPAGNO DI SCUOLA DISABILE: ARRESTATI TRE BULLI, UNO È MINORENNE

    Estratto da www.leggo.it

     

    Choc nel Napoletano. Sono accusati di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo nei confronti di un minorenne con problemi psichici: tre giovani (uno dei quali minorenne all'epoca dei fatti) sono stati arrestati dai Carabinieri di Sant' Antimo. Gli investigatori parlano di «gravissimo atto di bullismo» tra compagni di scuola.

     

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    COSA È SUCCESSO

    Insulti, sputi e altri atti denigratori nei confronti di un minorenne portatore di handicap. Come riporta Il Roma, gli indagati avrebbero urinato sul corpo, costringendolo a subire aggressioni e violenze verbali e fisiche come la palpazione dei genitali. Alcuni episodi sarebbero stati anche ripresi con degli smartphone.

    […]

     

    LE INDAGINI

    Ad indagare su quanto accaduto in provincia di Napoli i carabinieri della tenenza di Sant'Antimo che hanno eseguito ordinanze applicative di misura cautelare, emesse su richiesta della procura di Napoli Nord e della procura per i minorenni di Napoli, nei confronti di tre ragazzi, uno dei quali minorenne all'epoca dei fatti, compagni di scuola della vittima. […]

     

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    2. MAMMA RAGAZZO BULLIZZATO, "NEI VIDEO GLI SPUTAVANO ADDOSSO"

     (ANSA) - "Sputavano e gli urinavano addosso, come per gioco, ma non si trattava di un gioco ma di una cosa assai brutta da fare a un coetaneo". A parlare è la mamma del bambino vessato a Sant'Antimo (Napoli). "A scoprire cos'era successo - continua la donna - è stato il fratello maggiore, quest'estate, mentre erano in vacanza, controllando casualmente il suo cellulare. Ha trovato dei video che ritraevano le angherie a cui il fratello minore era stato sottoposto. Siamo andati dai carabinieri e abbiamo denunciato tutto e consegnato i video, che risalivano allo scorso marzo. Da allora mio figlio non è più voluto andare a scuola. Anche adesso si rifiuta perché è traumatizzato. Ai ragazzi voglio dire che hanno sbagliato".

     

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    La 53enne fa anche sapere di essere stata minacciata da alcuni parenti dei ragazzi accusati di violenze nei confronti del figlio: "è successo dopo la denuncia, mentre ero in strada, mi hanno detto che dovevo andare via da Sant'Antimo. Mio figlio è un ragazzo ingenuo, che non si ribella, quello che hanno fatto è sbagliato".

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