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(ANSA) - Aumenta la tensione a New Delhi per la protesta delle lottatrici indiane che chiedono l'incriminazione per molestie sessuali e le dimissioni del Presidente della Federazione Nazionale Brij Bhushan Singh, parlamentare del Bjp, il partito di maggioranza nel Paese.
Questa mattina la Polizia ha transennato un'estesa area della capitale e creato 15 posti di blocco per impedire che cittadini e politici possano raggiungere Jantar Mantar, la piazza vicina al Parlamento dove le atlete sono accampate dal 23 aprile. Le lottatrici denunciano che la notte scorsa la polizia le ha malmenate: la più nota tra loro, Dushyant Poghat, medaglia d'oro in varie competizioni internazionali, è ferita alla testa.
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La protesta, nata come un 'Me Too' indiano, con sette atlete che denunciano molestie sessuali e intimidazioni subite per almeno dieci anni dal Presidente e da altri dirigenti della federazione, sta assumendo una colorazione sempre più politica: ieri hanno fatto visita al presidio esponenti dell'Aap Party, al governo nella capitale, e del partito del Congresso, che hanno promesso alle lottatrici tutto l'aiuto possibile.
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La Corte Suprema indiana ha invitato nei giorni scorsi la polizia a prendere sul serio le denunce, sottolineando che "le accuse delle atlete sono serie". La polizia ha promesso l'incriminazione di Sharan Singh, tuttavia non ancora avvenuta.
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