Sparatoria Queens
Francesco Semprini per "la Stampa"
Sparatoria Queens
La New York delle gang è tornata. Un intero quartiere ostaggio di un regolamento di conti tra bande rivali avvenuto sabato sera nel Queens. Il bilancio è di almeno dieci persone ferite, nessuna sarebbe in pericolo di vita, ma poteva finire molto peggio vista l'entità della sparatoria.
Nel corso di una conferenza stampa, la polizia ha confermato che si è trattato di uno scontro tra gang, tre dei feriti appartengono infatti a una nota organizzazione criminale, gli altri sette, cinque uomini e due donne, sono dei passanti. Un video realizzato con le telecamere a circuito chiuso della zona ha ripeso gli aggressori e la loro fuga.
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Sembrava un normale sabato sera sulla 37th Avenue nel Queens: c'erano alcune persone ferme davanti a un barbiere, il ristorante accanto ospitava una festa di compleanno e un negoziante stava servendo i clienti all'interno della sua bottega. Improvvisamente il panico: alle 22.40 (le 4.40 di domenica mattina in Italia), due persone armate col volto coperto da maschere e cappuccio delle felpe, hanno girato l'angolo e hanno aperto il fuoco sparando decine di colpi verso tre uomini posizionati di fronte al barbiere e ritenuti membri della banda di Trinitarios, potente e violenta banda criminale composta da ispanici.
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I criminali sono poi saliti a bordo di un paio di scooter guidati da complici che li aspettavano lì vicino e sono fuggiti via. La sparatoria avvenuta nella zona di North Corona, un'enclave latina dove raramente si verificano episodi di violenza armata, ha creato choc e terrore.
L'attacco coordinato Le forze dell'ordine hanno fatto appello ai cittadini per avere informazioni utili al riconoscimento degli aggressori, visto che sino a ieri non ci sono stati infatti arresti. ll capo degli inquirenti, il detective del New York Police Department James Essig, ha detto di essere assai preoccupato per quello che lui considera «un attacco coordinato».
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L'azione ha evidenti connotati del «regolamento dei conti», come se gli autori e i mandanti volessero inviare un messaggio ai rivali. L'episodio rilancia il secolare dibattito sulla circolazione selvaggia delle armi da fuoco. La pandemia ha innescato una corsa alle armi negli Stati Uniti, tanto che dopo mesi di acquisti senza freni, i rivenditori lamentano una carenza di munizioni che sta facendo sentire i suoi effetti, dalle forze dell'ordine ai privati. Il tutto con un rincaro dei prezzi.
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Il timore di tensioni sociali e il balzo della criminalità hanno spinto la recente corsa a fucili e pistole, innescando una spirale pericolosa. Secondo le autorità di pubblica sicurezza a pesare è anche il «Defund the Police», movimento di sinistra che da anni avanza la richiesta di tagliare i fondi federali destinati alla polizia e che ha assunto centralità subito dopo la violenta uccisione a maggio del 2020 del cittadino afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto bianco.
Questo ha contribuito al dilagare di violenza a criminalità e al proliferare delle gang anche a New York così come già accadeva a Los Angeles, Chicago e Atlanta. La sparatoria nel Queens è stata una delle sei avvenute sabato dalla polizia, con un totale di 18 feriti. Nel 2021 la Grande Mela ha registrato 898 sparatorie, rispetto alle 771 dello stesso periodo dell'anno scorso, con un aumento di oltre il 16%.
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Il candidato sul posto Sulla scena del crimine a North Corona è arrivato il candidato democratico a sindaco Eric Adams, ex capitano di polizia il quale durante la campagna elettorale si è impegnato a combattere il crimine nel caso diventi primo cittadino. «Stiamo perdendo il controllo sulla sicurezza pubblica e dobbiamo rispondere immediatamente e trattare questa situazione come una crisi», ha affermato Adams. Il quale poi ha invitato i cittadini a collaborare con le forze dell'ordine per contrastare la violenza armata e si è impegnato, una volta alla guida di City Hall, ad organizzare una task force congiunta per contrastare le bande criminali e il traffico di armi attraverso il coordinamento tra agenzie federali, statali e cittadine. Adams ha inoltre ribadito la necessità di dispiegare sul territorio agenti in borghese per condurre in maniera più efficace la caccia alle armi illegali.
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