Martina Zambon e Michela Nicolussi Moro per www.corriere.it
Ha nascosto nella legnaia i cadaveri della mamma Nerina Battistella, morta sei mesi fa a 88 anni, e del fratello di lei, Italo, spirato nel 2016 a 87. Entrambi sono deceduti per cause naturali ma Federico Bernardinello, 55 anni residente a Ca’ Morosini di Sant’Urbano, una delle quattro frazioni in cui è diviso il Comune, ha detto ai carabinieri di non averne denunciato la scomparsa per continuare a incassare le loro pensioni. La scoperta dei corpi — la donna avvolta in un telo di cellophane e le ossa dell’anziano riposte in una cassettina — è avvenuta ieri pomeriggio, da parte dei carabineri.
PADOVA - UN 55ENNE NASCONDE I CADAVERI DI MADRE E ZIO PER PRENDERE LE LORO PENSIONI
I SOSPETTI DEI FUNZIONARI
Allertati dai funzionari della banca del paese. Bernardinello era andato allo sportello per alcune operazioni sul conto corrente che divideva con la madre, ma a un certo punto il direttore, insospettito, gli ha detto: «Serve un certificato del Comune per procedere». L’uomo allora si è presentato in municipio per chiedere i documenti necessari, ma a quel punto anche lì hanno capito che qualcosa non tornava.
Dopotutto in paese avevano cominciato a girare le prime voci sulla sparizione dei due anziani, che nessuno vedeva più da tempo. Il dipendente dell’Ufficio Anagrafe al quale l’uomo si era rivolto, ha azzardato: «A casa tutto bene? La mamma, lo zio, come stanno?». «Tutti e due sono ricoverati all’ospedale di Trecenta», la risposta.
Ma non è riuscito a convincere l’interlocutore: ha capito che in quella storia c’era qualcosa di strano e ha chiamato i carabinieri del posto. Affiancati dai colleghi di Este e Padova, gli investigatori si sono presentati a casa di Bernardinello, un’abitazione isolata in aperta campagna, attigua all’Adige e nelle cui vicinanze se ne vedono altre cinque. Hanno cominciato a cercare i due anziani e non trovandoli sono arrivati alla conclusione più drammatica. Dopo aver controllato la casa, sono passati alla legnaia adiacente e lì sono arrivati alla macabra scoperta.
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LA SCOPERTA E LE REAZIONI DEL PAESE
Dopo aver allertato la Procura di Rovigo, competente per territorio, i carabinieri hanno transennato e posto sotto sequestro l’area e portato in caserma il cinquantenne, interrogato fino a tarda sera. Al termine è stato denunciato per occultamento di cadavere e truffa aggravata. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sui cadaveri dei due anziani, per accertare le reali cause della morte. Dalle prime reazioni raccolte in paese, sembra che Bernardinello fosse «un tipo un po’ strano».
A dirlo sono residenti che lo conoscevano di vista, perché pare che nessuno avesse un contatto costante con la famiglia. «Questa brutta storia deve far riflettere sullo spirito di comunità, sia civile che religioso — dice il parroco —. Se in un Comune di 32 chilometri quadrati non ci si accorge nemmeno che da un giorno all’altro spariscono due anziani, non è un bel segnale. Mi preparo a celebrare due funerali, ma questa vicenda lascia tanti punti interrogativi in sospeso».
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Prima delle esequie bisognerà aspettare l’esito dell’autopsia e quindi il nullaosta della Procura di Rovigo. Ieri intanto la Scientifica dei carabinieri è rimasta fino a notte a completare i rilievi a casa di Bernardinello, illuminata dai gruppi elettrogeni. Lì non c’è l’illuminazione esterna.