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    MAIALASANITA' - A PADOVA UN INFERMIERE HA SEDATO UNA PAZIENTE E NE HA POI ABUSATO SESSUALMENTE CON PALPEGGIAMENTI DELLE PARTI INTIME E FOTO - L’UOMO, ARRESTATO IN FLAGRANZA, POTREBBE AVER USATO LO STESSO METODO CON ALTRE DONNE: SOMMINISTRAZIONE DI PSICOFARMACI SENZA AUTORIZZAZIONE


     
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    Da www.ilmessaggero.it

    MOLESTIE MOLESTIE

     

    Choc a Padova. Un infermiere che aveva sedato una paziente per poi molestarla sessualmente, con palpeggiamenti delle parti intime e scatti fotografici, è stato sorpreso e arrestato in flagranza dai carabinieri del Nas di Padova.

     

    L'uomo, un romeno di 41 anni, infermiere presso un reparto dell'Azienda Ospedaliera, è accusato di violenza sessuale aggravata. I carabinieri hanno avviato le indagini dopo la segnalazione fatta dall'Ospedale alla Procura su presunte somministrazioni di farmaci a base stupefacente in maniera errata, o al di fuori di terapie in atto, nei confronti di donne ricoverate in quel reparto.

     

    Il sospetto è che l'infermiere possa aver usato la stessa modalità anche verso altre pazienti, somministrando senza prescrizione o autorizzazione dei medici, farmaci a base di benzodiazepine. I sospetti su di lui si sono fatti più consistenti alla fine dello scorso novembre, quando i carabinieri hanno raggiunto la convinzione che l'infermiere potesse aver sedato le proprie vittime allo scopo di molestarle sessualmente.

     

    Questo fino a quando l'infermiere è stato fermato in flagranza, sorpreso a compiere violenza sessuale su una ricoverata di 58 anni che aveva prima sedato con un'iniezione di psicofarmaci. Il Gip ha convalidato per lo straniero la misura della custodia cautelare in carcere.

    MOLESTIE SESSUALI MOLESTIE SESSUALI

     

    «Al primo sentore di un episodio di questo tipo - ha spiegato in una conferenza stampa Luciano Flor, direttore generale Azienda Ospedaliera Padova - abbiamo deciso di avvisare la Procura. Noi siamo qui a non nascondere un fatto che ci lascia molto stupiti e dall'altro ci crea un momento di difficoltà molto spiacevole».

     

    «Crediamo nella trasparenza, nella magistratura e nelle forze dell'ordine - ha aggiunto - ma vogliamo rassicurare che staremo ancora di più attenti e che lavoreremo in trasparenza e non lasceremo niente sotto traccia. Anzi, invitiamo chiunque avesse qualcosa da dire a dircelo». A dare il via alle indagine era stata una paziente che ai primi di dicembre aveva segnalato con un esposto alcuni palpeggiamenti subiti dall'infermiere. Negli ultimi tempi erano inoltre emersi anche dubbi su uso insolito di farmaci ansiolitici nel reparto dove lavorava l'infermiere 41enne.

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