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    SPEZZÒ IL PENE E RESE GRAZIE - A PADOVA UN PRETE DI 73 ANNI POSTA LA FOTO DI UN VIRILE AUGELLO NELLA CHAT DEI RAGAZZINI, TRA I 9 E I 10 ANNI, CHE SI PREPARAVANO PER LA CRESIMA - ALLA FURIA DEI GENITORI, HA RISPOSTO UNA CATECHISTA GIUSTIFICANDO L'INVIO DELLA FOTO CON UN PROBABILE FURTO DEL TELEFONINO O COME L'OPERA DI UN HACKER - IL VESCOVO HA SCELTO DI RIMUOVERE IL SACERDOTE PERCHÉ L’IPOTESI E’ CHE…


     
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    Da https://www.padovaoggi.it

     

    Una foto dal contenuto altamente erotico con un pene in primo piano e sullo sfondo alcuni santini. E' il frame che si sono visti inoltrare in una chat di cresimandi alcuni genitori e figli padovani nelle scorse settimane. Il mittente? Un sacerdote che prestava servizio in una parrocchia della zona Ovest. A raccontarlo il Corriere del Veneto con un articolo a firma Davide D'Attino che snocciola i particolari della vicenda.

     

    LA CHAT HOT

    IL PRETE E LE FOTO PORNO SUL TELEFONINO IL PRETE E LE FOTO PORNO SUL TELEFONINO

    Stando a quanto raccolto dal quotidiano, a fine settembre in una delle chat dedicate ai ragazzini che si preparavano per ricevere il sacramento, quindi tutti bambini tra i 9 e i 10 anni, sarebbe stata inviata da un prelato di 73 anni l'immagine particolarmente "hot" del membro in erezione. All'ovvia rimostranza dei genitori (per fortuna i nostri figli sono a letto, almeno la cancelliamo) avrebbe risposto subito una catechista giustificando l'invio della foto con un probabile furto del telefonino o come l'opera di un hacker.

     

    La mattina seguente il sacerdote avrebbe scritto: "Carissimi, sono dispiaciuto di quanto accaduto la scorsa notte. Ho parlato con il parroco (il titolare della parrocchia,ndr) e mi ha consigliato di mettermi in contatto con la polizia postale. Cosa che ho fatto. Ora sono in attesa di aver informazioni precise. Buona Giornata". Versione a cui in pochi hanno creduto.

     

    MANDATO VIA

    La curia, una volta a conoscenza di quanto avvenuto, ha allontanato il prete, che in passato aveva lavorato anche in una comunità che gestiva l'arrivo dei migranti, riservandogli un altro incarico e chiedendo massima collaborazione perchè quanto avvenuto non diventasse di dominio pubblico. "I superiori della curia stanno prendendo provvedimenti nei confronti del don- ha scritto un'altra catechista- il quale non sarà più presente nella nostra comunità. Vi chiediamo di mantenere riservatezza sull'accaduto, dato che si tratta di una vicenda molto delicata".

     

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