Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

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L’italiano di cui si parla a Parigi in questi giorni è un 35enne nato a Luino (Varese), che vive in Francia dal 2010: Emanuele Arioli, normalista a Pisa e poi a Parigi, studioso del Medioevo esperto di manoscritti, professore associato presso l’Université Polytechnique Hauts-de-France, e attore in serie tv e al cinema al fianco di Léa Seydoux in France , presentato a Cannes nel 2021.

Il professor Arioli è autore di una scoperta rilevante dal punto di vista accademico, adattata poi per il grande pubblico: l’esistenza di un romanzo che nel Medioevo raccontava le gesta di Segurano, cavaliere della Tavola rotonda di re Artù al pari di Lancillotto o Percival, molto popolare nel corso di tre secoli, poi dimenticato.

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La rete tv Arte ha dedicato un documentario — Le chevalier au dragon , online fino al 23 gennaio — alla scoperta di Arioli, a sua volta un’epopea. «Sono molto appassionato di manoscritti, già in Italia nel 2008 avevo scoperto una raccolta di poesie ancora inedite di un autore italiano, Bianco da Siena. Poi, arrivato a Parigi, alla biblioteca dell’Arsenal, ho consultato un manoscritto medievale intitolato Le profezie di Merlino , nel quale ho trovato le avventure di questo Ségurant, in italiano Segurano, un episodio finora sconosciuto del ciclo di re Artù. […]».

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Così Arioli ha cominciato una ricerca durata 10 anni, che lo ha portato nelle biblioteche e negli archivi di Francia, Italia (Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Roma), Svizzera, Belgio, Germania, Inghilterra, Galles e Stati Uniti: in 28 manoscritti Arioli ha ritrovato le gesta del cavaliere Segurano, impegnato nella ricerca del Sacro Graal ma condannato dalla fata Morgana a dare la caccia a un dragone immaginario.

[…] In Italia il libro di Emanuele Arioli è pubblicato da Mondadori, quest’anno uscirà anche in Regno Unito, Portogallo, Spagna, Germania, Paesi Bassi.

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[…] A colpire i francesi è anche l’eclettismo: medievalista, divulgatore e attore. Com’è nata questa carriera parallela? «Quando sono arrivato in Francia mi sono iscritto anche a una scuola di teatro e cinema, è qualcosa che mi è sempre piaciuto e che ho continuato a fare accanto all’attività accademica. È stato importante recitare nel film di Bruno Dumont France , con Léa Seydoux e Benjamin Biolay siamo andati a Cannes nel 2021. Presto apparirò nella seconda stagione della serie Des gens bien ordinaires di Ovidie (che immagina un mondo dominato dalle donne, ndr )». Tornerebbe in Italia? «Certo, aspetto proposte».

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