Niccolò Carratelli per “la Stampa”
MATTEO SALVINI E PUTIN
Putin? Non è il brav' uomo che credevo. Dopo sette mesi di guerra e morte in Ucraina, e a sei giorni dalle elezioni in Italia, Matteo Salvini ritiene opportuno prendere le distanze dal presidente russo. «La mia opinione su Putin è davvero cambiata durante la guerra - confessa il leader della Lega in un'intervista a Bloomberg - perché quando qualcuno inizia a invadere, bombardare, inviare carri armati in un altro Paese, beh, tutto cambia».
Anche il guardaroba: certe magliette con l'effigie del capo del Cremlino, sfoggiate anni fa al Parlamento europeo, non vanno più di moda. Né risulta più conveniente l'idea di «cedere due Mattarella in cambio di mezzo Putin». Certo, resta da chiarire la questione dell'accordo politico tuttora in vigore tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin, ma è un primo passo.
SALVINI PUTIN
Di questi tempi, meglio far dimenticare le amicizie russe e aggrapparsi a quelle francesi, al messaggio «affettuoso» ricevuto da Marine Le Pen dopo il raduno di Pontida: «Matteo ancora e sempre con te», ha scritto la leader del Rassemblement National. E, anche per rafforzare la collocazione atlantica ed europeista del suo partito, Salvini avverte che «per il prossimo futuro è il nostro principale competitor è la Cina: dobbiamo temerla perché non è una democrazia ed è pronta ad invadere il mercato europeo con i propri prodotti».
SALVINI PUTIN
Il leader leghista prova, insomma, a seguire l'esempio di Meloni e a mostrare un volto rassicurante, soprattutto quando parla a osservatori e investitori stranieri, spiegando che un governo di centrodestra sarà stabile e unito «indipendentemente da quale partito prevale all'interno della coalizione».
salvini con la maglietta di putin
E la priorità, prima ancora del presidenzialismo, deve esser la «concessione di una maggiore autonomia alle regioni, che può essere approvata senza modificare la Costituzione», spiega Salvini in un'altra intervista a Newsmax, un sito di informazione molto vicino alla destra americana. Sollecitato su fascismo e comunismo, poi, dice che «per fortuna non torneranno» e aggiunge che «le colpe di Mussolini erano così gravi ed evidenti da porre fine a qualsiasi discussione su questo tema».
Tornando a Putin, il leader della Lega ricorda che «tutti, e dico tutti, in passato hanno collaborato con lui e con la Russia». A cominciare da Silvio Berlusconi, che rivendica anche l'amicizia con il premier ungherese: «Merita rispetto, ma la sua Europa non sarà mai la nostra».
matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo
Poi, intervistato su Skytg24, assicura che sulle sanzioni, «che hanno fatto molto male alla Russia, il nostro governo seguirà le stesse politiche degli Stati Uniti e dell'Europa». Sarà un governo responsabile, che «garantirà la stabilità dei conti». E nessun problema se a guidarlo sarà Meloni: «Viene da una storia e da una cultura politica che non sono le mie - spiega il leader di Forza Italia - ma accusarla di essere un pericolo per la democrazia è ridicolo».
putin salvini