1 - FORTNITE WORLD CUP, IL 16ENNE “BUGHA” VINCE IL MONDIALE E 3 MILIONI DI DOLLARI
Massimiliano Di Marco per https://esports.gazzetta.it
Kyle Giersdorf
Fortnite sforna milionari. L’atteso mondiale, la Fortnite World Cup, si è chiusa nel fine settimana: il 16enne Kyle Giersdorf, noto come “Bugha” è stato il migliore di tutti e ha portato a casa l’incredibile bottino di 3 milioni di dollari. Ma Giersdorf non è stato l’unico adolescente ad aver fatto il “colpo grosso”: il britannico 15enne Jaden “Wolfiez” Ashman dividerà 2,25 milioni di dollari con l’olandese Dave “Rojo” Jong grazie al secondo posto nella competizione a coppie.
Karim Airwaks Benghalia e RL Grime
MILIONARIO – La parabola di Giersdorf, culminata con l’incredibile vittoria nel principale torneo della Fortnite World Cup, dà un’idea della portata che il gioco di Epic Games, divenuto celebre grazie alla popolarità della modalità di battaglia reale, ha nella società di oggi. Grazie alle sue abilità nel videogioco, “Bugha” può vantare un ricchissimo portafoglio (3 milioni di dollari, come detto) che fa gola a milioni di persone in tutto il mondo. Vale la pena citare anche il giovanissimo argentino Thiago Lapp: il quinto posto nella modalità “solo” della Fortnite World Cup gli è valso 900mila dollari. Lapp ha solo 13 anni.
ITALIA – Al mondiale di Fortnite c’era anche l’Italia. Edoardo “Carnifex” Badolato si è piazzato sesto nella modalità creativa insieme ai suoi compagni di squadra. Il suo team, Llama Record, ha vinto 250mila dollari. Ciò significa che Badolato torna in Italia con in tasca 62.500 dollari. Il sesto posto a livello mondiale, vista l’agguerrita e vasta concorrenza generata dalla popolarità e l’accessibilità di Fortnite, rappresentano una medaglia da portare al petto. La competizione della modalità creativa è stata poi vinta da Fish Fam: la squadra ha così vinto 1,3 milioni di dollari, da dividere tra i quattro membri.
PERSONAGGIO DI FORTNITE
BENEFICENZA – Il mondiale di Fortnite ha visto anche un evento benefico: l’ormai noto Pro-Am. Alla competizione non hanno partecipato solo esponenti di spicco del mondo streamer (come Tyler “Ninja” Blevins e Benjamin “DrLupo” Lupo), ma anche celebrità come l’attore Liam McIntyre o l’ala degli Orlando Magic Aaron Gordon. La vittoria è andata a Karim “Airwaks” Benghalia e RL Grime, alias di Henry Alfred Steinway. Il montepremi complessivo di 3 milioni di dollari è stato devoluto in beneficenza.
FORTNITE - CONCERTO DJ MARSHMELLO
DOTA 2 – In totale Epic Games per la Fortnite World Cup aveva investito 30 milioni di dollari di montepremi: a oggi è il più alto della storia. Tale traguardo sarà però presto superato dal The International 2019 di Dota 2 che già oggi è a quota 30,9 milioni di dollari, cifra destinata a crescere: mancano ancora 27 giorni prima della conclusione della raccolta fondi, basata sugli acquisti degli utenti del gioco.
2 - GENERAZIONE FORTNITE
Massimo Basile per “la Repubblica”
FORTNITE - CONCERTO DJ MARSHMELLO
È il giorno del più vecchio contro un esercito di ragazzini con l' acne. Del favorito, Turner Tfue Tenney, 21 anni, arrivato dalla Florida per diventare campione del mondo di Fortnite, il gioco elettronico più popolare al mondo della Epic Games, che ha incassato nel 2018 tre miliardi di dollari. Tfue sale sul palco come una star, il pubblico lo acclama, mentre sui maxi schermi al centro dell' Arthur Ashe Stadium scorrono le sue immagini.
Il volto è da ragazzo comune, come ne trovi nella metro per Flushing Meadows chini tutto il tempo sul cellulare. Ma lui è tutto e tu sei niente: lui ha undici milioni di followers su YouTube, 900 milioni di visualizzazioni, milioni di dollari, potrebbe già ritirarsi, ma non è il giorno.
FORTNITE - CONCERTO DJ MARSHMELLO
C' è da combattere contro un esercito di agguerriti ragazzini, sotto i sedici anni, nessuna femmina, in gran parte americani, poi francesi e inglesi. I nomi di battaglia sono Skite, Peterpan, Vivid, arrivati da una feroce selezione mondiale di dieci settimane di gioco online, con 40 milioni di concorrenti. Il premio è ambito. Nella casa degli Us Open, il vincitore guadagnerà più di Simona Halep e Nole Djokovic a Wimbledon: tre milioni di dollari. Ma anche l' ultimo dei cento porterà a casa almeno 50 mila dollari, per un montepremi globale di 30 milioni.
Tutte le volte che un gioco ti conquista il cuore, la mente e i polpastrelli è un successo. La Battaglia Reale è l' ultima vittoria del mondo virtuale. Prendi un personaggio, vieni calato sull' isola e da quel momento cominci a combattere, con l' obiettivo di sopravvivere. Durante il percorso devi trovare tesori e armi. La formula, fatta di grafica sofisticata, velocità e ironia, ha conquistato più di 250 milioni di fans in tutto il mondo. All' Arthur Ashe gli spettatori sono ventimila, mentre in due milioni seguono la diretta streaming.
FORTNITE
Così alle 10 di mattina, tre ore prima del via, c' è già una fila di persone all' ingresso lunga cinquecento metri. I concorrenti hanno lo stesso tipo di mouse, tastiera e controller.
Le battaglie vengono proiettate sui maxischermi con effetto cinema. Le armi d' assalto rimbombano nel court di Federer e Nadal, le esplosioni ti inchiodano alle poltroncine. I poliziotti in assetto antiterrorismo, per una volta, non incutono timore. Le loro armi sembrano pistole ad acqua in confronto a quelle che cominciano a cantare nel primo pomeriggio: armi d' assalto, lanciamissili, picconi giganti da supereroi.
Le gare, a eliminazione diretta, possono durare anche trenta secondi. Il conto alla rovescia sul maxischermo scandisce il via. C' è subito la sorpresa: Tfue viene eliminato da King, argentino di 13 anni. Alla fine vince "Bugha", americano di 16 anni. Tutti i giocatori cercano la tempesta perfetta. Qualcuno è arrivato con un team formato da social media manager, preparatore atletico e mental coach.
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«Non ero mai stato su un palco, avevo giocato sempre nella mia camera, anche dodici ore al giorno», confessa David Fish, inglese, nome di battaglia Benjyfishy. Ma poi passa il primo turno in scioltezza. La verità è che in mezzo alla tormenta di colpi, tutti qui si sentono al riparo dal mondo intollerabile di fuori. La realtà vera è un tiranno, una scarpa con il numero sbagliato. Qui dominano gli impulsi elettrici e una certa consolante routine del terrore. Cerchi il dio della fortuna dietro l' angolo, ma trovi uno che ti spara alla testa e vieni ingoiato da una luce laser lattiginosa che decreta la tua morte digitale.
Il pubblico esulta, l'avversario ti sbeffeggia, ma c'è di peggio: se la vita reale può uccidere lentamente, qui risolvi in un attimo. Ma alla fine ti abitui. Forse, come diceva Philip K.
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Dick, l'unica risposta alla realtà è diventare pazzi. Poi ti avvicini a una coppia di padre e figlio di dieci anni, seduti in tribuna, chiedi cosa ne pensano e loro, d' istinto, si stringono, come intimoriti dall' alieno che, per inciso, sarebbe una persona reale. Poi lentamente si sciolgono. Il ragazzino, ispanico, racconta di giocare otto ore al giorno e di sognare di scendere, un giorno, nell' arena mondiale. Parla e si tira su e giù le maniche, impacciato, anche se magari su quell' isola si è lasciato alle spalle cinquanta morti.
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