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    “NESSUNO ENTRI” – A POTENZA RIAPRE LA CHIESA IN CUI A MARZO 2010 FU TROVATO IL CADAVERE DI ELISA CLAPS (SCOMPARSA IL 12 SETTEMBRE DEL 1993) E I FAMILIARI SI INCAZZANO - IL FRATELLO: “HANNO AGITO FURTIVAMENTE, COME DEI LADRI, IN SILENZIO, IN AGOSTO” - PER L'OMICIDIO DI ELISA, UCCISA CON 13 COLTELLATE, È STATO CONDANNATO (CON SENTENZA DEFINITIVA) A 30 ANNI DANILO RESTIVO, 51 ANNI, UNO SPASIMANTE RESPINTO DELLA RAGAZZA. LUI HA SEMPRE NEGATO DI AVERLA AMMAZZATA…


     
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    Estratto da ilgiornale.it

     

    elisa claps elisa claps

    Sono passati quasi trent'anni da quel 12 settembre del 1993. Quel giorno Elisa Claps, sedici anni e mezzo, scomparve. E sempre sedici anni e mezzo dopo, il 17 marzo 2010, il suo cadavere fu trovato nel sottotetto della Santissima Trinità a Potenza. Chiesa che ieri è stata riaperta al culto.

     

    Una decisione che era nell'aria da tempo ma che non piace alla famiglia della ragazza. «Hanno agito furtivamente, come dei ladri, in silenzio, in agosto. Non sono sorpreso perché sono stati ladri di verità per trent'anni», la reazione di Gildo Claps, fratello di Elisa, che poi fa un appello ai suoi concittadini: «Mi auguro adesso che la comunità di Potenza risponda con il coraggio di non entrare in quella chiesa».

     

    (…) Una decisione che non piace nemmeno a Libera Basilicata, l'associazione contro le mafie: «Vedere, ora, quella porta aperta in maniera così repentina, improvvisa è l'ennesimo smacco, l'ennesima mancanza di rispetto nei confronti della memoria di Elisa e nei confronti della famiglia Claps. Nessuna richiesta fatta dalla famiglia, che non si è mai opposta completamente alla riapertura, è stata accettata».

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    Per l'omicidio di Elisa, uccisa con 13 coltellate, è stato condannato con sentenza definitiva a 30 anni Danilo Restivo, 51 anni, uno spasimante respinto della ragazza. L'uomo ha ammesso di aver incontrato quel giorno la ragazza ma ha sempre negato di averla uccisa; sta scontando la pena in Inghilterra, dove è stato condannato per un altro delitto, quello di Heather Barnett, una sarta inglese uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, nel Dorset.

     

    Restivo fu indicato come il possibile autore dell'omicidio fin dall'inizio, ma dopo anni di depistaggi, reticenze, errori investigative, deposizioni strampalate, la sua condanna definitiva avvenne solo il 23 ottobre 2014 a opera della Corte di Cassazione. La «pistola fumante» fu il ritrovamento del dna di Restivo sulla maglia che la ragazza indossava il giorno della sua scomparsa. Alla lunga vicenda Claps è dedicata la serie «Per Elisa. Il caso Claps» che andrà inonda su Rai1 dal 24 ottobre.

     

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