Anna Lombardi per "la Repubblica"
cyndi lauper Girls Just Want To Have Fun
Le ragazze vogliono solo divertirsi: un miliardo di volte. Già, quarant' anni dopo il suo successo planetario, il video di Girls Just Want to Have Fun, il singolo di Cyndi Lauper che nel 1983 ne lanciò l'album di debutto She' s so Unusual, entra nell'esclusivo "club dei miliardari" di YouTube superando visualizzazioni a nove zeri.
Non siamo agli oltre 10 miliardi collezionati da Baby Shark Dance, il tormentone sudcoreano che è il più visto della storia, né ai 4,34 miliardi di Gangnam Style - del sudcoreano (pure lui!) Psy: nel 2012 prima clip musicale a superare l'incredibile soglia. Ma per la reginetta della New Wave, la cantante newyorkese classe 1953, nata nel Queens da padre di origine tedesca e mamma italoamericana, è un riconoscimento importantissimo: la sua è infatti la quinta clip datata anni 80 a entrare nella classifica dove ci sono già Sweet Child O' Mine dei Guns N'Roses, Billie Jean di Michael Jackson, Never Gonna Give You Up di Rick Astley e Take On Me degli A-ha.
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Ma soprattutto la prima dell'epoca in cui nacquero i videoclip che abbia come protagonista una donna. «A rendere ancora attuale quel video è il messaggio femminista», dice Lauper, commentando il suo primo miliardo di visualizzazioni. Il brano, che arrivò ai vertici delle classifiche di 25 Paesi (in hit parade entrarono ben 4 singoli dell'album di debutto), è d'altronde quello che più rappresenta la cantante dagli abiti vintage e dal taglio estremo, nel tempo diventata una fervente attivista dei diritti Lgbtq+: «Volli farne un inno al femminile, edificante e gioioso. Per il video mi assicurai che fossero incluse donne di ogni ceto ed età affinché tutte potessero riconoscersi».
cyndi lauper
Certo, non poteva prevedere l'impatto di quel brano - durante la pandemia visto su You-Tube circa 300 mila volte al giorno - sulla cultura pop. Reinterpretato da almeno 30 artisti, trasformato in un film, è diventato uno slogan femminista. "Girls just want to have fun-damental right", le ragazze vogliono solo i loro diritti fondamentali, si leggeva sui cartelli della Women's March del 2017, la protesta delle donne organizzata all'indomani dell'insediamento di Trump.
E pensare che il testo, scritto nel 1979 da Robert Hazard, era nato come elogio alla promiscuità maschile. Lei ne aveva voluto fare una versione diametralmente opposta per poi rappresentare, nel video realizzato a budget zero, il suo mondo: girando nelle strade del Village dove viveva, affidando a sua madre Catrine Gallo il ruolo della mamma brontolona e al wrestler "Captain" Lou Albano quello del padre messo a tacere proprio con una mossa dello spettacolare sport: ironico simbolo del superamento dei ruoli e della ribellione al patriarcato.
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Più delle radio fu Mtv, il canale all music nato 2 anni prima, ad assicurarne il successo globale. Da allora Lauper ha venduto 50 milioni di dischi, è entrata nella Hall of Fame, sostiene gli adolescenti Lgbtq+ attraverso la fondazione True Colors (dal titolo di un altro suo brano). «Quando realizzammo Girl Just Want to have fun YouTube neanche esisteva» dice. «Che in tanti la cerchino ancora ne dimostra la potenza rivoluzionaria».
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