Estratto dell'articolo di Annamaria Schiano per www.corriere.it
giovanni rana
Prati inglesi, quasi come un campo da golf, nella pace, all’ombra di ulivi secolari. La sensazione è quella di un luogo, o meglio un «club», esclusivo: è il parco della Baia delle Sirene dopo la riqualificazione della società Soledad di Giovanni Rana. Da qualche settimana, infatti, ha aperto l’attività il nuovo stabilimento balneare di Punta San Vigilio, nell’area al fianco nord della penisola più famosa del lago di Garda, quella baia che per oltre mezzo secolo è stata gestita come stabilimento balneare dalla società «Regina» dei conti Guarienti di Brenzone, ma da qualche anno passata in proprietà all’imprenditore.
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Le polemiche si sono susseguite per mesi, questo inverno, con eco mediatica oltre regione, legate ai lavori eseguiti all’interno dell’antico oliveto e nei palazzi storici del borgo che risale al 1500 […]
Ambientalisti e comitati cittadini si sono schierati a fianco dei fratelli Guariente ed Agostino Guarienti di Brenzone nel denunciare lo «scempio» che si sarebbe consumato nella vasta zona terriera che Rana ha acquistato dalla sorella Emanuela Guarienti, in particolare nell’area piantumata con olivi secolari, dove sono stati realizzati profondi scavi per la costruzione interrata di due piattaforme destinate a locali tecnici.
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[…] Dal parcheggio si accederà un domani anche all’albergo-resort da 6 camere (si presumono 6 suite); da lì si entra anche nell’enorme area verde che conduce alla spiaggia della Baia delle Sirene. All’ingresso pedonale, una receptionist accoglie gli avventori per il pagamento del biglietto che consente di trascorrere la giornata con lettini e ombrellone (asciugamano incluso), dislocati lungo le balze dei prati alberati. Costo del giornaliero 30 euro, pomeridiano 18. Ma a caratteri più grandi, prima ancora, campeggia sul tabellone dei prezzi la scritta in multilingua: «Entrata gratuita».
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Vale a dire, spiega l’operatrice al box d’ingresso, che «si può entrare a fare un giro, camminare per tutta l’area, ma non ci si può fermare in spiaggia o fare il bagno». Un punto quest’ultimo che sta sollevando proteste poiché, storicamente, la baia è sempre stata accessibile e raggiungibile per tutti, essendo la riva di proprietà demaniale e per legge di «libero e gratuito accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione».
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Difficile negarne la bellezza ed eleganza, ma si è un po’ persa la caratteristica campestre di un tempo, con i sentierini bianchi in mezzo agli olivi. Ed anche il viale dei cipressi, con l’acceso al parcheggio, si è trasformato in un via vai di auto, che entrano ed escono, smarrendo la poesia di un borgo antico ammirato in tutto il mondo.
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