IMMIGRATO NUDO GAMBIA
- RIVOLTA A ''MONDO MIGLIORE'' (LUGLIO 2017) - 380 MIGRANTI OSPITI
- A ''MONDO MIGLIORE'' SONO IN 200 (MAGGIO 2018)
protesta a mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
- IL GAMBIANO NUDO CHE MENAVA LA GENTE ERA OSPITE DI ''MONDO MIGLIORE'' (LUGLIO 2018)
- ROCCA DI PAPA, RIVOLTA CONTRO I MIGRANTI «QUI SONO GIÀ TROPPI» - `PROTESTA CONTRO IL CENTRO DELLA CEI: «SPACCIO E RISCHI SANITARI, SALVINI CI AIUTI»
Lorenzo De Cicco per ''Il Messaggero''
IL REPORTAGE
«Altri cento qui? Too much... dentro siamo già tanti», dice pure Mary Iranlowo, arrivata in Italia dalla regione di Ondo, Nigeria dell' ovest, il 28 maggio scorso. Come tanti, è partita dalla Libia su un barcone e dopo due settimane in Sicilia è stata portata qui, nel gigantesco cas di Rocca di Papa, sulle sponde del lago di Albano, i tranquilli Castelli romani che vivono ore agitate.
mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
Perché in questo centro di accoglienza straordinaria gestito dalla cooperativa Auxilium, in orbita Cei, forse già da stasera arriveranno cento migranti sbarcati domenica notte dalla nave Diciotti, quelli che non finiranno in Albania o in Irlanda. Come e più di Mary, pensano che siano già «troppi» anche molti che abitano da queste parti. Ieri mattina, per dire, appena il sottosegretario della Cei Ivan Maffeis aveva indicato Ariccia al posto di Rocca di Papa come destinazione per gli stranieri, il sindaco della cittadina è entrato in allarme. «Ho chiamato la Prefettura, i carabinieri, qui da noi non c' è posto, li prenda semmai la Chiesa ma in territorio vaticano», raccontava il primo cittadino ariccino Roberto Di Felice.
mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
Il collega di Rocca di Papa, il civico Emanuele Crestini, si è mostrato disponibile invece, «ho spedito una lettera al Santo Padre per invitarlo qui e ricordare che Rocca di Papa è sempre pronta ad accogliere chi che si trova in difficoltà», ha scritto su Facebook. Dove però è stato subissato di commenti non proprio di sostegno, anzi. «Non li vogliamo, portano malattie e criminalità», è in sintesi quello che si legge nella sequenza di post sul social network.
Passeggiando per le vie di Rocca di Papa si ha l' impressione che non si tratti solo di qualche troll isolato.
Un gruppo di residenti già ieri si è radunato in una stradina vicina al centro Mondo Migliore. Qualcuno vorrebbe organizzare per oggi una manifestazione proprio davanti alla struttura, che fino a tre anni fa si presentava come un centro congressi immerso nel verde, inaugurato nel 1957 da Pio XII.
«CON LA PISTOLA»
«Il centro d' accoglienza andrebbe smantellato, altro che nuovi ospiti. Ci entrano nelle case, la prossima volta che lo fanno tiro fuori la pistola», scandisce Bruno Puccinelli, 76 anni, a capo del comitato della Via dei Laghi. E la pistola la mostra.
mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
«Ho una villa che su tutti i lati confina con il centro di accoglienza, fanno le feste alle 2 di notte, qualcuno spaccia, qualcuno si prostituisce.
Chiamiamo i carabinieri tre volte a settimana. Se la Chiesa vuole, aprissero i conventi, in questa struttura non ci sono sacerdoti». Un altro abitante della zona, Andrea Calzuolo, 49 anni: «Nel centro c' è un via vai di alcol e persone. Bucano le recinzioni e fanno quello che vogliono». In tanti, nell' adunanza di ieri, ricordavano che proprio dal cas dei Castelli veniva il migrante arrestato il mese scorso per il tentato stupro di una turista a Roma. Altri ancora menzionano il lancio di sassi contro le auto, c' è chi parla di furti nelle case. Andando in giro per il paese, i toni più barricaderi arrivano da chi dice di avere votato Salvini. «Ora gli scriveremo, non può accettare che vengano qui», si propone. Altri, va detto, sostengono che invece l' integrazione funzioni. C' è anche un africano che si è fidanzato con una ragazza del posto, ora diventerà papà.
LA CAPIENZA
Oltre ogni esternazione, sono i numeri a impressionare. Rocca di Papa ha 17mila abitanti e il cas oggi ospita 350 stranieri. Con i migranti della Diciotti, si arriverebbe quasi a 500. Fino all' anno scorso era lo Stato a finanziarlo, poi con una nuova convenzione è stato stabilito che metà degli ospiti siano a carico della Chiesa, come avverrà per i migranti sbarcati domenica.
mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa
Il governo pagherà le spese del trasferimento da Messina. I primi pullman potrebbero partire stasera, ieri si è svolto un vertice tra Viminale e Cei. Rocca di Papa, è stato detto, non sarà la destinazione finale degli stranieri, che saranno smistati nei centri gestiti dalle diocesi in tutta Italia. Torino, Brescia, Bologna, ma anche Agrigento, Cassano allo Jonio, Rossano Calabro. I tempi però non saranno immediati. Molti ospiti sono qui da mesi, come Muslum Akar, 42 anni, arrivato dalla Turchia con moglie e 4 figli: «È da giugno che aspettiamo».
- IL PROGETTO DELLA CHIESA: OSPITEREMO 40MILA STRANIERI NELLE PARROCCHIE
Francesco Lo Dico per ''il Messaggero''
IL FOCUS
Dopo il caso Diciotti la Chiesa ha deciso fare da sé. E di accelerare l' avvio di una nuova fase, sulla quale papa Francesco lavora da tempo, che la vedrà impegnata a tutto campo nell' accoglienza. Sia in Italia, dove si conta di creare nelle strutture diocesane fino a 30-40 mila posti aggiuntivi, sia in Europa, dove i primi censimenti delle strutture e dei fondi ecclesiastici disponibili consentono di fissare l' asticella molto in alto.
I MIGRANTI SBARCANO DALLA DICIOTTI
L' obiettivo, ambizioso ma non irrealistico, è quello di fare posto nel Vecchio Continente a 250mila persone tra richiedenti asilo e migranti economici. I cento ospiti accolti dalla Cei a Rocca di Papa non sono dunque che l' inizio. Ma anche la conferma che dall' Europa sarà difficile attendersi soluzioni concrete all' emergenza degli sbarchi. Il paradigma sarà dunque rovesciato. Sarà il Vaticano a presentare soluzioni all' Europa. La Chiesa sa di dover andare controcorrente. Ma il dado è ormai tratto. A partire dall' Italia, dove la fase due dell' accoglienza è già stata abbozzata. Con determinazione, ma anche prudenza.
migranti a bordo della diciotti
FRATTURA
Sul tema dell' immigrazione si è aperta una faglia profonda tra i fedeli, sempre più intolleranti e diffidenti verso lo straniero, e il dettato del Vangelo che al contrario si fonda sull' amore per il prossimo. I sondaggi che assegnano a favore del pugno di ferro di Salvini sette cattolici su dieci, sono stati una doccia fredda. Come fare dunque ad accogliere di più senza inimicarsi i fedeli? La soluzione al dilemma è quella accennata da papa Francesco nella sua recente intervista. «Un accogliere ragionevole». Il piano italiano è pertanto quello di integrare piccoli gruppi di migranti nelle diocesi che ancora mancano all' appello. Molte, secondo gli ultimi dati del monitoraggio Cei.
la nave diciotti a catania 4
A oggi infatti nelle strutture ecclesiastiche risultano presenti circa 25mila persone. Ma sono soltanto 136 diocesi su 220, ossia il 60%. Si tratta di canoniche, seminari, associazioni, strutture ecclesiali, episcopi. La maggior parte fa capo al sistema dei Cas, i Centri prefettizi di accoglienza straordinaria, mentre un 16% è compreso nel sistema Sprar gestito dal Viminale con i Comuni.
Si tratta di posti sovvenzionati dallo Stato con i celebri 35 euro al giorno, in base al concetto di sussidiarietà dell' articolo 118 della Costituzione. Se si guarda alle persone interamente a carico dei fondi ecclesiali, siamo a quasi 3mila migranti accolti dalle parrocchie non poco, più o meno l' equivalente di quanti sono nello Sprar e 500 in famiglia. L' intento è coinvolgere le diocesi che ancora mancano all' appello per raddoppiare, o quasi, il numero di ospiti (sia in forma sussidiaria che con risorse autonome). Laddove si lamentano carenze di risorse, si cercherà di provvedere con erogazioni compensative ad hoc, tratte dall' otto per mille, finanziamenti privati, offerte e risorse Caritas.
TEMPO
IL SELFIE DI UN MIGRANTE CON PAPA BERGOGLIO
Servirà dunque del tempo: l' obiettivo non è correre, ma garantire accoglienza di qualità.
Per ampliare l' integrazione, si confida inoltre anche sui corridoi umanitari ideati dalla Comunità Sant' Egidio (circa 2mila profughi accolti in tre anni in accordo con lo Stato) e si punta a stanziare inoltre nuove risorse per il tutoraggio che finora ha assegnato a famiglie o singoli accolti in case della diocesi e di organizzazioni cattoliche 500 persone, tutte a carico della Chiesa.
Un modello di integrazione, che specie nei piccoli paesi si è rivelato apprezzato e vincente. E che si vuole assolutamente incentivare. Ma la vera partita, se possibile ancora più difficile, si gioca nel cuore dell' Europa. Dove la Chiesa vede schierati vescovi riuniti nel Consiglio delle Conferenze Episcopali d' Europa, e la Caritas Europa, all' interno della quale sul piano di Francesco è emersa una forte sinergia tra Germania, Francia, Spagna e Italia.
MENSA CARITAS
Data per persa la partecipazione alla causa delle reti cattoliche dei Paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) dove il conflitto con i relativi Stati sarebbe ingestibile, la Chiesa mira a estendere dunque il modello dell' accoglienza diffusa anche nelle diocesi europee a più forte tradizione cattolica. Dove, in base alle prime stime potrebbero essere creati per i migranti fino a 250mila posti, tutti sovvenzionati con risorse ecclesiastiche. E a prescindere dallo status: richiedenti asilo o migranti economici sarebbero accolti tutti, senza distinzione.