FABIO RUBINI per Libero Quotidiano
albertini bertolaso
In un momento dove tutti sembrano scappare dalla politica e dove, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra, si fatica a trovare nomi spendibili da candidare per le amministrative, registriamo un rientro illustre. Roberto Maroni, ex ministro ed ex governatore di Regione Lombardia, sarà il candidato del centrodestra nella sua Varese.
L'accordo è arrivato ieri al termine del tavolo di coalizione che, finalmente, ha iniziato a mettere nomi e cognomi accanto alle caselle dei Comuni. L'ufficialità, invece, arriverà tra qualche giorno, quando Maroni farà il punto sui suoi acciacchi e scioglierà le riserve.
matteo salvini e gabriele albertini
TROPPI «NO» Per il centrodestra, però, le buone notizie finiscono qui. O quasi. La giornata di ieri, infatti, è stata anche quella del «No» definitivo e anche un po' piccato di Guido Bertolaso riguardo la sua candidatura a sindaco di Roma. «Sono lusingato dai continui e ripetuti apprezzamenti - ha spiegato l'ex capo della Protezione Civile - ma il mio futuro prossimo è già scritto lontano da Roma.
Prego di evitare, da oggi in poi, di coinvolgere il mio nome nel totocandidati». Un altro duro colpo da digerire dopo quello di Gabriele Albertini a Milano (ieri anche Maurizio Lupi ha pronunciato un mezzo "no"). Nelle due grandi metropoli italiane il centrodestra sembra in difficoltà. Per questo si è deciso che il vertice tra Salvini, Meloni e Tajani, inizialmente previsto per oggi, verrà messo in calendario per la prossima settimana.
matteo salvini con gabriele albertini
A chiederlo, anche ieri, è stata Giorgia Meloni: «incontriamoci quanto prima per valutare insieme le altre proposte». Il problema è che a mancare sembrano proprio essere i nomi da calare su quel tavolo. E se tutto sommato a Roma si può contare sui continui litigi all'interno del centrosinistra, a Milano la ricandidatura di Beppe Sala meriterebbe al più presto una risposta di livello da parte della coalizione («Non dico di trovare dei Cavour, ma almeno persone che possano vincere», si è sfogato ieri un dirigente di Fi). Chi predica calma, invece, è Matteo Salvini che assicura: «I candidati unitari e vincenti verranno fuori quanto prima. È inutile fare il totonomi ogni giorno».
bertolaso meloni
NAPOLI E TORINO E la prossima settimana si dovrebbe chiudere il cerchio in due città importanti: Napoli e Torino. Nel capoluogo partenopeo il candidato sarà l'ex magistrato Catello Maresca, ritenuto un nome forte, anche in considerazione della confusione che regna nel campo avverso. Se martedì era stato il giorno dell'accordo Pd-M5S, ieri è stato quello della lettera con la quale il candidato in pectore Gaetano Manfredi ha ritirato la sua disponibilità a correre, gettando nel caos piddini e pentastellati. Mentre a Torino (dove non si ricandiderà la grillina Chiara Appendino), il centrodestra ha praticamente trovato la quadra su Paolo Damilano.
bertolaso
Niente di fatto, invece, a Bologna, altra città dove le divisioni del centrosinistra, potrebbero far sperare nel colpaccio. Ma senza candidato forte non si va da nessuna parte. In questo scenario poco consola il fatto che nell'80% dei 220 Comuni che andranno al voto ad ottobre, il centrodestra abbia trovato l'accordo sui nomi. A partire dai sindaci uscenti che verranno riconfermati. Tra questi spiccano i nomi del leghista Alessandro Canelli, sindaco uscente di Novara e dei civici di destra Roberto Dipiazza a Trieste, Alessandro Ciriani a Pordenone e Antonfrancesco Vivarelli Colonna a Grosseto
gabriele albertini gabriele albertini e maurizio lupi guido berolaso 2 gabriele albertini in mutande guido bertolaso 1 matteo salvini a pranzo per convincere gabriele albertini