Grazia Longo per “la Stampa”
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Ci sono due punti fermi nelle indagini della procura e delle forze dell'ordine sugli incendi che nell'ultimo mese hanno devastato Roma: non esiste una regia comune e non c'è dietro la mano della criminalità. Di sicuro si tratta di roghi causati dalla mano dell'uomo: alcuni di origine dolosa, come quelli che hanno portato all'arresto da parte dei carabinieri forestali di una persona colta in flagrante, altri di carattere colposo, appiccati per fare pulizia di sterpaglie o di cumuli di rifiuti.
Ed è proprio a quest' ultima situazione che si ipotizza si riconducano le fiamme divampate sabato pomeriggio alla periferia Est della capitale, nel parco di Centocelle, l'ex campo nomadi Casilino 900 e alcuni impianti di autodemolizione. L'inchiesta della procura non scarta comunque alcuna pista, e ieri si è svolto un vertice tra magistrati e tutte le forze dell'ordine impegnati in questi giorni sul fronte degli incendi.
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È stato creato un coordinamento per rendere più efficace lo scambio di informazioni tra gli inquirenti sia in fase di indagine che nell'ambito della prevenzione. Al momento a piazzale Clodio si sono avviati singoli fascicoli, in cui si ipotizzano anche fattispecie dolose, sui roghi registrati nell'ultimo mese ma non si esclude che possano essere riuniti in un unico maxiprocedimento.
E poiché è evidente l'intreccio tra incendio e montagne di spazzatura, la procura guidata da Francesco Lo Voi avvierà delle verifiche sulla gestione del verde pubblico e accumuli di rifiuti abbandonati. A partire proprio dalle aree dove si sono verificati i quattro maxincendi nell'ultimo mese.
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Intanto si devono fare i conti anche con altre due emergenze: l'allarme diossina dopo l'incendio di sabato pomeriggio e l'ipotesi di spostare gli autodemolitori. I campionatori dell'Arpa installati nella zona hanno rilevato quantità di diossina nell'aria oltre i limiti. «Questi valori - ha spiegato Marco Lupo, direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - sono dati prodotti dagli incendi nell'immediato. Sono stati comunicati all'Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità». In merito agli impianti di autodemolizioni, il presidente del V municipio sottolinea l'esigenza di «accelerare il loro spostamento», mentre gli autodemolitori puntano il dito contro le «montagne di immondizia accumulate negli anni».
Polemici, infine, i sindaci di Albano e Guidonia, dove saranno riaperte le discariche per fronteggiare l'emergenza spazzatura di Roma: «Faremo tutti i controlli necessari. Non riapriremo certo per una decisione presa in fretta e furia bypassando i nostri Comuni per fronteggiare l'atavica emergenza rifiuti della capitale».
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