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La campagna di vaccinazione della Regione Lazio
Da quando l’assessore Alessio D’Amato ha annunciato il via libera alle vaccinazioni per la fascia 5-11 anni nella Regione Lazio, nei gruppi di mamme su Facebook è tutto un fiorire di polemiche. L’iniziativa è stata subito condivisa e altrettanto velocemente sono arrivate le reazioni.
«E bastaaa», «Follia!!!», «Giocare tranquillamente… ma con la mascherina», «No», «Mi devono levà la patria potestà», ecc… hanno commentato le mamme di Roma che volevano chiarire la loro posizione. Altre si sono spinte oltre, aggiungendo link e considerazioni sull’opportunità del vaccino ai più piccoli.
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«Perché non prendete in considerazione altri studi scientifici? Per i bambini sono più rischi che benefici» dice una mamma. E un’altra: «Mi spiegate perché io dovrei “compensare” con la vaccinazione dei miei figli, non dico i no vax di alcuni paesi europei, soprattutto l’Europa dell’Est con tassi di vaccinazione del 35%. Ma prima dei bambini pretendere che l’Europa si vaccini in modo omogeneo no? Chi mi garantisce che la futura variante bulgara o romena non renda inefficace il vaccino fatto oggi e che quindi mio figlio non dovrà fare 1250 dosi?».
C’è chi se la prende con l’immagine scelta dalla Regione Lazio per corredare la campagna: «Che c’è di più bello di fare un girotondo con una siringa?», «una grafica allucinante»; «e adesso sì che possiamo giocare liberamente… che pubblicità fuoriviante! È un vaccino o un siero del tempo?». E chi posta le conclusioni del vaccino a spiegare che si tratta di un farmaco sperimentale: «Posso darla anche io un’informazione di servizio? Questi sono i vostri “STUDISCIENTIFICICHENOICREDIAMONELLASCIENZAHVERA”», chi si affida al signore «Gesù che nasce assista e protegga i nostri bambini».
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Qualche mamma prova a far ragionare le più agguerrite, senza successo, qualche voce si alza in difesa dei vaccini, ma la maggioranza delle mamme da tastiera, quelle che commentano, è decisamente d’accordo: non porteranno i figli a farsi vaccinare.
OSPEDALE BAMBIN GESU'
Ecco le 13 domande e risposte messe a punto dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e diffuse dalla Regione Lazio per la campagna informativa sulle vaccinazioni pediatriche.
È disponibile un vaccino per proteggere i bimbi da 5 a 11 anni?
«Sì, il vaccino Pfizer e per i 5-11 anni viene usato un dosaggio inferiore, un terzo. Sono previste due dosi per iniezione intramuscolare a distanza è di tre settimane. In alcune nazioni la vaccinazione ai bambini tra 5 e 11 anni è già in corso (USA, Israele, Austria, Cile)».
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È sicuro per mio figlio fare il vaccino covid 19?
«Sì. Gli studi effettuati dimostrano un'elevata efficacia nel prevenire il Covid (91%). La sicurezza e l'efficacia è stata attentamente monitorata inclusi studi in questa fascia di età».
Perché dovrei far vaccinare mio figlio?
«La vaccinazione può aiutare a proteggere suo figlio. Sebbene un minor numero di bambini si sia contagiato questi possono essere infettati ed infettare. In alcuni rari casi, inoltre, nei bambini è stata descritta una forma di malattia infiammatoria (MIS-C) causata dal virus che può essere aggressiva».
Quali sono gli effetti collaterali più comuni nei ragazzi?
«Dolore, arrossamento e gonfiore al braccio in cui si è fatta l'iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Questi effetti collaterali scompaiono in poche ore o giorni (circa due)».
Quanto dura la protezione conferita dal vaccino?
«Per garantire la durata della protezione è previsto un booster negli adulti dopo 5 mesi. Una dose addizionale è prevista a partire dai 12 anni e dopo 28 giorni per i trapiantati o chi ha marcata compromissione immunitaria».
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Esiste un intervallo minimo da rispettare tra il vaccino covid 19 e le altre vaccinazioni?
«La somministrazione può essere concomitante, o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo, con un altro vaccino inattivato (antipoliomielitica; antidifterica; antitetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus tipo b; anti-influenzale; anti HPV; anti-influenzale). Nel caso dei vaccini anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella; anti-herpes zoster; anti febbre gialla, la distanza è di 14 giorni».
I vaccini sono efficaci contro le varianti?
«I dati preliminari di studi indicano che è efficace verso alcune varianti. La scoperta di queste varianti non cambia le raccomandazioni di base per la vaccinazione».
I vaccini bloccano la trasmissione del covid?
«Studi recenti hanno evidenziato che il vaccino è in grado di ridurre la probabilità di infettare. In un ampio studio in Israele i vaccinati avevano una riduzione del 90% del rischio di infezione asintomatica rispetto ai non vaccinati. Inoltre chi contrae l'infezione dopo la vaccinazione sembra che abbia la carica virale inferiore rispetto agli infetti non vaccinati. Da notare comunque che l'effetto protettivo non sarà mai del 100%».
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Gli studi clinici sono stati abbreviati per avere presto questi vaccini?
«Gli studi non hanno saltato nessuna delle fasi di verifica dell'efficacia e della sicurezza. La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, ingenti risorse e a un nuovo processo di valutazione delle Agenzie regolatorie».
Come viene rilevata l'assenza di controindicazioni alla vaccinazione?
«Prima della vaccinazione il personale sanitario pone una serie di semplici, ma precise domande e valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o debba essere rinviata».
Se mio figlio ha avuto il covid ed è guarito è indicato fare il vaccino?
«Se si è avuta l'infezione (tampone positivo): - è possibile effettuare un'unica dose di vaccino entro i 6 mesi dal contagio - la valutazione dei titoli anticorpali non è utile per decidere se effettuare la vaccinazione - se sono passati più di 12 mesi dal contagio sarà necessario effettuare due dosi di vaccino».
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Se mio figlio ha avuto una diagnosi di covid (tampone positivo) e presenta condizioni di immunodeficienza a trattamenti farmacologici è indicato fare una sola dose?
«In questo caso è raccomandato fare due dosi».
Le persone che si infettano dopo la prima dose devono ricevere la seconda dose?
«Nelle persone con infezione confermata con tampone dopo almeno 15 giorni dalla prima dose, l'infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma al vaccino. Dunque non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale. La vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo nel futuro».
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