stalker condominiale in cella
Emiliano Bernardini per "il Messaggero"
Piazzale delle Paradisee numero 3. Zona Tor Tre Teste. C'è silenzio nel casermone di sei piani delle case popolari. Le ringhiere rosse dei balconi si stagliano sul bianco e marroncino del palazzo. Fuori una decina di cassonetti dell'immondizia trabordanti di rifiuti.
Tutto normale all'apparenza. Ma tra le celle dell'alveare del civico tre si nascondeva una storia da incubo. Di vessazioni e minacce. Di denunce e fughe all'estero. Beghe di vicinato che si sono trasformate in vero e proprio stalkeraggio. Vittima una intera famiglia marito, moglie e i due figli. La storia inizia addirittura nel 2016 e si conclude ieri con l'arresto dei due fratelli Diego e Antonio Carpentieri.
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«NON NE POSSIAMO PIÙ»
L'inizio è stato soft: bussavano alla porta lamentando qualche rumore proveniente dall'abitazione vicina. Con il passare del tempo il comportamento dei due stalker è diventato sempre più ossessivo. «Fate rumore dovete smetterla». «Continuiamo a sentire rumore ad ogni ora del giorno e della notte». Stupiti i vicini si sono più volte discolpati dicendo che era impossibile che dalla loro casa potessero provenire dei rumori visto che entrambi lavoravano fuori tutto il giorno.
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Spiegazioni che però non hanno mai convinto i due fratelli Carpentieri che anzi hanno continuato in maniera sempre più persecutoria nei confronti dei vicini. Una situazione da incubo. Tali condotte, protratte nel tempo anche a seguito della denuncia, hanno ingenerato e amplificato uno status di paura ed ansia sia nei confronti dei coniugi che dei loro due figli tanto che una dei due, nel corso del 2020 ha deciso di trasferirsi all'estero al fine di evitare ogni contatto con i vicini. Un comportamento che era diventato una vera e propria persecuzione, tanto che la famiglia aveva sporto diverse denunce alle forze dell'ordine, che però erano state sempre ignorate.
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Le indagini dei Carabinieri hanno portato all'emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con le parti offese, misura più volte violata dai fratelli stalker che, nel corso del mese di dicembre 2020, è stata sostituita con quella del divieto di dimora all'interno dello stabile abitativo.
EPISODI RIPETUTI
Il continuo comportamento ostile dei due fratelli, che hanno ignorato anche quest' ultima misura, ha portato la figlia della coppia, lo scorso maggio, a sporgere un'altra querela presso i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Teste, nella quale ha denunciato altri episodi dello stesso tipo, facendo scattare l'aggravamento della misura in atto, con l'obbligo di presentazione in caserma.
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Tale misura è stata sostituita, con quella della custodia cautelare in carcere, poiché gli stessi hanno continuato a non ottemperare alla misura del divieto di dimora. I due sono pertanto stati arrestati dai militari dell'Arma in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica ed emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma