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    SE RICOMINCIAMO COSI’, CI RICHIUDONO PRESTO DENTRO CASA – A ROMA FINE DEL LOCKDOWN ANTICIPATA: ASSEMBRAMENTI NEI PARCHI, A TRASTEVERE IL RITO DELL'APERITIVO È TORNATO PREPOTENTE. E PAZIENZA SE I LOCALI FANNO SOLO L'ASPORTO - CONTROLLI A TAPPETO MA MOLTI RAGAZZI NON INDOSSANO LA MASCHERINA E I POCHI CHE CE L’HANNO, LA TENGONO LEGATA AL COLLO NEANCHE FOSSE IL VEZZO DI UNA NUOVA MODA…


     
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    Camilla Mozzetti per “il Messaggero”

     

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    C'era da sorridere ieri - ma di un riso amaro - a vedere la Capitale, le sue strade, piazze, vicoli e parchi a poche ore dalla data x quella di oggi quando tornano ad aprire ristoranti, bar, parrucchieri e migliaia di negozi mentre le autocertificazioni, per tutti coloro che a casa hanno ancora qualche copia stampata sulla carta, potranno essere accartocciate e gettate.

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    Roma non è riuscita ad aspettare neanche quelle 24 ore che segnano il confine tra il prima e il dopo con il coronavirus che resta lì ad aleggiare sulle sorti di tutti. Frenetica la città è tornata a riempirsi di volti, di persone, famiglie, coppie, comitive di amici, stese sulle coperte nei prati di Villa Torlonia, Villa Borghese, Villa Gordiani in coda di fronte alle gelaterie di piazza degli Zingari, di via Cola di Rienzo, mentre gli operai per conto di Roma Capitale disegnavano in strada, sul marciapiede di fronte all'anagrafe centrale di via Petroselli, quelle scritte che scandiranno il futuro di tutti: restate lontani almeno un metro. Ma quanti metri ieri sono stati accantonati e dimenticati? Via del Corso, fatta eccezione per le vetrine ancora spente, sembrava esser tornata indietro di colpo a una domenica qualsiasi di maggio - bigia e sorniona - quando il tempo non permetteva di andare al mare e la pandemia, con l'emergenza che ne è poi seguita, erano inimmaginabili.

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    I GRUPPI

    Gente in strada, tanta. Troppa. Nonostante l'attenzione richiesta, a partire dall'uso delle mascherine. Entrare ieri a Villa Pamphilj equivaleva a trovare un valico tra la bolgia. Ragazzi assiepati in comitiva ai piedi della statua di Giordano Bruno, in piazza San Calisto a Trastevere dove il rito dell'aperitivo è tornato prepotente. E pazienza se i locali facevano solo l'asporto. I bicchieri non sono rimasti orfani e, protetti dalle mani (senza guanti) di molti romani, se ne sono andati in giro per il Rione. Alle 18 ieri pomeriggio piazza della Malva era gremita di ragazzi tutti seduti sui divisori dell'area pedonali.

     

    Quasi nessuno di loro indossava la mascherina e qui pochi che l'avevano, la tenevano legata al collo neanche fosse il vezzo di una nuova moda. «È incredibile, incoscienti - commenta Viviana Di Capua a capo dell'Associazione abitanti centro storico - ora è tempo della nostra personale responsabilità, è sconvolgente come il cittadino dimostri di avere bisogno di un vigile o un poliziotto per rispettare le regole». Non è stato soltanto il Centro di Roma - contando anche piazza di Spagna e Castel Sant'Angelo - a essere invaso di cittadini, comitive e famiglie. Lo stesso è accaduto sulle banchine del Tevere, in periferia, dal Tiburtino dove lo struscio tra l'incrocio con via Cipriano Facchinetti è andato avanti indisturbato fino allo svincolo per Portonaccio. Stesso scenario al Prenestino, Tor Tre Teste, Torre Angela. E se San Giovanni si è in parte risparmiato, la gente è tornata in strada anche all'Esquilino, intorno al parco di Colle Oppio, su via Merulana.

     

    I CONTROLLI

    Sul fronte dei controlli i numeri sono da capogiro e soltanto sabato i vigili urbani ne hanno effettuati più di 13 mila soprattutto al fine di impedire gli assembramenti in strada e non solo. Passate al setaccio le tradizionali aree della movida romana: da Monti a Ostiense, dal Centro storico a Ponte Milvio fino a San Lorenzo. Diverse sanzioni sono scattate a Campo de' Fiori e a Testaccio proprio a causa della formazione di assembramenti davanti ai locali aperti per l'asporto.

     

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    A Ostiense, invece, i vigili dell'VIII gruppo Tintoretto insieme alla polizia hanno multato diversi minimarket che non garantivano le distanze oltre a violare le norme sulla sicurezza alimentare. Tant'è che la municipale ha sequestrato 25 chili di carne e diverse decine di confezioni di salse varie e condimenti. Ma non finisce qui.

     

    Sempre i vigili urbani hanno fermato sabato una coppia di stranieri nel pieno centro della Capitale mentre erano diretti a visitare la Fontana di Trevi. Si tratta di un cittadino tedesco residente a Solingen, classe 1975, e di una donna colombiana nata nel 1994 ma residente in Germania. La coppia ha attraversato l'Italia in auto arrivando a Roma senza però comunicare il loro arrivo e senza «sottoporsi alla quarantena per chi proviene da un altro Paese», fanno sapere dal Comando generale. Motivo per cui entrambi sono stati multati per duemila euro (mille euro ciascuno) e presi in carico dall'Asl Roma 1. E oggi? Con la riapertura di migliaia di attività commerciali

     

    «La polizia locale - promette il comandante Antonio Di Maggio - continuerà a vigilare». Piano di controlli disposto sul litorale di Ostia a fronte della possibilità di tornare a passeggiare sulla spiaggia, ma anche in città «Oltre che nei parchi e nelle ville, anche in prossimità di quelle attività commerciali che potrebbero richiamare con l'apertura - prosegue Di Maggio - molte persone: ovvero bar, pizzerie, pasticcerie». L'obiettivo è quello di vietare gli assembramenti e impedire che si creino piccole resse. «Fermo restano che - conclude il comandante - le verifiche saranno svolte anche dentro ai locali per il rispetto delle distanze con la promessa di multe e chiusure per chi violerà le regole».

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