Estratto dell’articolo di Camilla Mozzetti per “Il Messaggero”
FINTI POLIZIOTTI
In quattro, tutti a volto coperto e con indosso delle finte pettorine della polizia di Stato. Così hanno fatto irruzione in un appartamento, abitato da una famiglia nomade e, armati anche di pistole, hanno messo a segno una rapina per un importo di 1.200 euro fra preziosi e denaro dandosi poi alla fuga su un'auto rubata appena due giorni prima. È questo quanto accaduto domenica in un bilocale di via Laurentina, stando al racconto delle vittime che hanno ricostruito la dinamica ai carabinieri della compagnia Eur.
Le indagini sono all'inizio anche perché della banda di malviventi non c'è traccia. In casa c'erano una coppia di adulti e alcuni minori, figli della stessa. Dal 2020 la famiglia abita in quell'appartamento al piano terra dopo essersi trasferita dal campo nomade di via Candoni. Oltre a loro, nell'edificio non abita nessun altro e dunque non ci sono testimoni oltre alle vittime.
ladro
Che hanno raccontato l'aggressione ai militari dell'Arma dicendo di aver sentito bussare alla porta credendo che dietro ci fossero degli agenti. «Aprite, polizia», avrebbero detto i quattro con i volti coperti da bandane e passamontagna, indossando quelle pettorine.
La coppia ha così aperto e i quattro sono entrati tenendo in mano delle pistole e minacciando di farsi dare tutto quello che, di valore, c'era nell'appartamento. Nessuna delle vittime è stata picchiata o immobilizzata. Uno dei quattro avrebbe tenuto d'occhio la coppia di nomadi e i figli.
FINTI POLIZIOTTI
Alla fine, ai quattro, tutti uomini, sono stati dati alcuni gioielli e il denaro che l'uomo e la donna tenevano in tasca e in qualche cassetto, poi la banda sarebbe uscita salendo a bordo di una Renault Capture di colore nero con tettuccio bianco. La famiglia è riuscita a segnare la targa del veicolo e i militari, dopo una breve verifica, sono risaliti al proprietario - un italiano incensurato - che aveva sporto denuncia appena l'8 dicembre scorso per il furto dell'auto. […]