Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
spionaggio
C’era una volta Vienna: la città del “Terzo Uomo” sospesa sulla Cortina di Ferro, luogo prediletto per incontri discreti in zona neutrale. Con la caduta del Muro, il suo fascino si è dissolto e per qualche anno il circo degli 007 si è trasferito più a Est: a Budapest, meta di vacanzieri russi e nuovi imprenditori cinesi. È durata poco e dalla fine degli anni Novanta Roma si è imposta come capitale internazionale delle spie.
LO SPIONAGGIO DELLA RUSSIA NELLE CAPITALI EUROPEE
«Semplicemente perfetta, perché non c’è bisogno di nascondersi. — ricorda un ex operativo della Cia — Avete presente quelle trattorie dove i camerieri fanno sedere a caso gli stranieri uno accanto all’altro in lunghe tavolate? Sono l’ideale per stabilire contatti o scambiare documenti».
Il grande gioco dei servizi nell’Urbe gode di opportunità uniche. Ci sono triplici rappresentanze diplomatiche — Italia, Santa Sede e Fao — che moltiplicano l’occasione di dare copertura agli agenti. C’è un flusso ininterrotto di turisti in cui confondersi. E un vortice di attrazioni culturali e appuntamenti goderecci che contagia chiunque […] Roma è rimasta il cuore delle trame. Il riscontro viene dalla serie di casi finiti sotto i riflettori […]
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La manovra più spettacolare resta quella messa a segno dai nostri servizi quattro anni fa, che hanno gestito la defezione di un alto dirigente nordcoreano […] Jo Song-gil non era solo l’ambasciatore reggente: faceva parte della cerchia ristretta del dittatore Kim Jong-Un. È sparito assieme alla moglie, mentre la figlia diciassettenne sarebbe stata riportata in patria.
Nel 2016 […] tra i tavolini di Trastevere c’è stato l’esordio della nuova Guerra Fredda. In mezzo a ignari gitanti è stato arrestato Frederico Carvalhao Gil, figura di spicco degli apparati di sicurezza portoghesi: lo hanno bloccato mentre vendeva dossier top secret della Nato agli emissari di Mosca […]
SPIONAGGIO
Numerose partite sono rimaste nell’ombra. Come l’operazione che ha sventato un ricatto sessuale contro un prelato venezuelano in visita al Vaticano: un tentativo di screditare la Chiesa che si opponeva al regime bolivariano di Caracas. E quanto sia intenso il via vai di spie nella nostra Penisola lo testimonia pure l’ultimo drammatico episodio: il naufragio dello scorso 28 maggio nel Lago Maggiore, con la morte di tre agenti.
L’epilogo di una missione congiunta italo-israeliana di contro-proliferazione per fermare il traffico di armi apocalittiche: un’operazione condotta con rigore, salvo la scelta di festeggiarne l’esito alzando i calici in un ristorante stellato. Neppure i veterani del Mossad hanno resistito al richiamo della Dolce Vita, lo stesso che vent’anni prima aveva portato Aldrich Ames — la più famosa talpa russa nella Cia — a comprare una Jaguar per esibirsi dentro Roma: un lusso che ha smascherato i pagamenti di Mosca al traditore.