Alessio Campana per www.repubblica.it
cane in casa
Ha aggredito il figlio del padrone di casa che voleva sfrattarlo e per questo è finito a processo con l'accusa di danneggiamento e minacce. Imputata a piazzale Clodio, tuttavia, è finita anche la vittima dell'aggressione, che dovrà rispondere di lesioni personali.
Tra i motivi dell'astio tra le due famiglie ci sarebbero, oltre ad alcuni screzi, gli otto cani che l'inquilino teneva nell'appartamento in cui abitava assieme alla madre e che, secondo i proprietari, riducevano la casa in condizioni terribili. "Sono troppi questi cani", sosteneva il proprietario dell'appartamento.
cane in casa
"Dovete riparare l'abitazione", chiedevano invece gli inquilini, secondo i quali la casa necessitava interventi che mai erano stato compiuti. Fino a che il 19 giugno del 2016 il figlio del proprietario, un trentunenne romano, insieme a un amico va a trovare il padre, che vive nello stesso stabile dei suoi affittuari con cui litigava ormai da tempo, e si ritrova di fronte all'inquilino 51enne.
cane in casa
Quest'ultimo lo aggredisce, gli urla: "Ammazzo te e la tua famiglia", stacca la catena del portone e continua a minacciare, come ha raccontato al giudice la stessa vittima. Dopo gli insulti, l'inquilino tira una sassata contro l'auto in cui, nel frattempo, il 31enne era salito.
cane in casa
Ma prima era uscita la madre dell'inquilino per cercare di calmare i due. La donna però finisce a terra e si rompe il femore. Proprio per questo il figlio del proprietario da vittima diventa aggressore e viene accusato di lesioni personali. L'udienza è stata rinviata al 24 ottobre: verranno ascoltati i testimoni dell'accusa.
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