Francesca De Martino per “Il Messaggero”
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Si era innamorato di una prostituta di trent'anni più giovane, al punto di volerla tutta per sé e di riuscire a fare coppia fissa con lei. Una storia che ricorderebbe la trama di Pretty Woman, se non fosse che l'inconsueta love story non si chiude con il lieto fine tra Richard Gere e Julia Roberts, ma con un processo davanti al Tribunale di Roma.
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L'uomo - un 62enne romano in pensione, deluso dalla loro relazione naufragata all'improvviso - sarebbe diventato un tormento per la 34enne e il suo nuovo compagno, tanto da presentarsi ciclicamente nel luogo dove era scattato il colpo di fulmine, con l'obiettivo di far scappare i suoi clienti e riempirla d'insulti.
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Ora, per questi fatti, il pensionato è accusato di stalking: la difesa ha scelto il rito abbreviato, giudizio che prevede lo sconto di un terzo della pena. Le due vittime, assistite dall'avvocato Carlo Testa Piccolomini, si sono costituite parte civile nel processo.
IL PRIMO INCONTRO
I fatti contestati dalla Procura risalgono al 2021 e si sarebbero protratti per quasi un anno. Secondo quanto ricostruiscono i magistrati, l'imputato aveva conosciuto la giovane prostituta, una 34enne originaria della Romania, in una via alla periferia della Capitale, a Colle Regillo.
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E, dopo diversi incontri da comune cliente, si era accorto di essersi invaghito di lei, trent'anni più giovane e di bell'aspetto. All'inizio tutto si limitava a un semplice rapporto lavorativo, ma poi l'uomo aveva iniziato a mostrare il suo interesse con diverse avances.
Corteggiamenti ai quali la donna aveva ceduto, tanto che tra i due c'era stata da subito un'attrazione reciproca. Era nata una vera e propria relazione, quasi a richiamare le storie dei personaggi Edward Lewis e Vivian Ward del film romantico statunitense diretto da Garry Marshall.
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Fin lì tutto quasi cinematografico. Dopo poco tempo, però, il sentimento da parte della vittima era scemato: aveva deciso d'interrompere la relazione e farsi una nuova vita, con un nuovo compagno.
Ma la sua vita quotidiana, da giugno scorso, era stata resa impossibile dall'imputato, che non aveva accettato la fine repentina del loro rapporto. Avrebbe iniziato ad appostarsi di continuo sotto casa della 34enne, per controllare ogni suo spostamento e frequentazione, fino a seguirla appena si allontanava da casa.
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L'ARRESTO
Ciò è accaduto anche il giorno dell'arresto del 62enne, il 2 giugno 2021. Inoltre, la tempestava di messaggi telefonici «molesti e minacciosi», scrivono i pm negli atti. Avrebbe addirittura individuato i suoi clienti - in un caso anche fotografando la targa dell'auto - per minacciarli e molestarli, in modo che smettessero di frequentarla.
«Vai dal tuo avvocato carissimo tanto a me la legge non mi può fare nulla», avrebbe detto alla donna quando, a maggio dell'anno scorso, si era presentato sul suo luogo di lavoro per seminare il panico.
«BRUCIATO PIEDE AL CANE»
giovane prostituta
A pochi giorni dall'ultimo episodio le avrebbe lanciato dalla macchina un collare per cani in metallo arrugginito con attaccato un bigliettino: «Bruciato piede al cane, con una cosa che sai te».
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In un'altra occasione, mentre la 34enne aspettava i clienti in strada, l'avrebbe avvicinata e insultata per poi andarsene suonando ripetutamente il clacson della sua vettura. In base a quanto ricostruiscono i magistrati nel capo d'imputazione, il pensionato avrebbe causato alla donna «un fondato timore per la propria incolumità e a costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita, cagionandole attacchi di panico e uno stato di permanente agitazione impaurendola con minacce e condotte violente».
Poi si sarebbe accanito contro il nuovo compagno, «minacciandolo e molestandolo in modo da cagionargli un perdurante stato d'ansia e di paura». Lo avrebbe inseguito con la macchina, insultandolo in mezzo alla strada. La sentenza è attesa a settembre.