Joelson Bernasconi
Rinaldo Frignani per www.corriere.it
Litiga con un commerciante, lo colpisce alla testa e al collo con una bottiglia di vetro e lo uccide. Notte di sangue in un locale storico di Prati, il «Vino e Olio» di via Premuda 17 . Un tassista di 33 anni, Joelson Bernasconi, di origini brasiliane, è stato arrestato dai carabinieri per l’omicidio di Nino Sorrentino, titolare della vineria non lontano da piazzale Clodio. A incastrare l’omicida è stata proprio la vittima, mentre veniva soccorso: «E’ stato Gianni, ha sussurrato prima di morire.
Joelson Bernasconi
LA POZZA DI SANGUE
La vittima aveva 76 anni ed è deceduta all’alba di martedì all’ospedale Santo Spirito per le gravi ferite riportate nell’aggressione. Ancora oscuro il movente del delitto, ma si ipotizza che il commerciate si sia rifiutato di servire alcol al tassista che era già evidentemente ubriaco. I carabinieri sono intervenuti poco prima della mezzanotte dopo che il tassista era fuggito con la sua auto bianca, una Mercedes station wagon. A dare l’allarme è stato un vicino che ha sentito le urla del ristoratore ferito. I soccorritori hanno trovato a terra sul marciapiede davanti al locale in una pozza di sangue. Era ancora vivo ed è stato portato via con un’ambulanza.
IL CARABINIERE INVESTITO
IL LOCALE VINO E OLIO
Due ore più tardi però l’aggressore è ripassato davanti al ristorante con il suo taxi: è stato riconosciuto anche grazie alla descrizione fornita dalla stessa vittima ai carabinieri prima di perdere i sensi. Il tassista ha cercato di fuggire e ha investito un militare, rimasto ferito e portato al pronto soccorso. Guarirà in una settimana. Dopo un inseguimento per le vie del quartiere, l’omicida è stato poi bloccato dalle pattuglie dell’Arma in circonvallazione Trionfale. L’uomo era in evidente stato di ubriachezza.
LE REAZIONI IN QUARTIERE
Joelson Bernasconi Joelson Bernasconi
«Questo locale esiste da prima che io nascessi - racconta una settantenne della zona - E’ un luogo di ritrovo storico, il signor Nino non lo teneva aperto, ma per passione. Da un po’ di tempo però apriva solo la sera, la moglie non voleva che continuasse a lavorare nella vineria, era da solo e lei era preoccupata. Lo hanno ammazzato per un bicchiere di vino. Solo sabato scorso qua vicino c’è stato l’assalto dei tifosi al bar. Una volta questo era un quartiere tranquillo, ora abbiamo paura». Intanto una ragazza passa e lascia dei fiori davanti alla saracinesca con i sigilli dei carabinieri. Fuori dal locale è rimasta la vecchia bicicletta del signor Nino. «Era una persona dolcissima - ricorda una parente - Non aveva figli, ma nove nipoti, era conosciuto e amato nel quartiere, non si può morire così».
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