A. Mar. per "il Messaggero"
VENTILATORE SANGUE
Finisce a coltellate la lite per un ventilatore in un appartamento nei pressi di viale Marconi. I vicini di casa dei due uomini hanno dovuto chiamare il numero unico per l'emergenza 112 per le urla feroci che provenivano dall'abitazione di via Antonino Lo Surdo. All'interno c'erano due stranieri che prima se le sono date di santa ragione, poi uno di loro, Nabil Zbedi, tunisino, 46 anni da compiere, ha impugnato un coltellaccio da cucina e lo ha affondato nell'addome di A. G., di origine egiziana, un coetaneo suo coinquilino. Fortunatamente non in maniera mortale.
Per la precisione i due dividevano la stessa stanza nell'appartamento. Ma evidentemente avevano una percezione del caldo differente. Uno voleva accendere il ventilatore alla massima velocità, l'altro pretendeva invece di spegnerlo: «Mi fa stare male e fa troppo rumore».
aggressore con coltello
I FATTI
I due, forse complice l'alcol, mercoledì sera intorno alle 21,30 hanno quindi iniziato a discutere animatamente. Dalle parole si è passati alle mani e, dunque, alla lama. Nabil ha afferrato il grosso coltello e, accecato dall'ira, ha sferrato un colpo verso l'amico. A. G. è crollato a terra in una pozza di sangue.
Sul posto sono accorsi gli agenti dei commissariati di San Paolo e di Trastevere, con loro i colleghi delle Volanti. Il ferito è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo dove i medici lo hanno preso in cura, giudicandolo fuori pericolo di vita. Zbedi è stato subito fermato e il coltello posto sotto sequestro. Il tunisino, che ha alle spalle alcuni precedenti di polizia, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.
I CONTROLLI
VIALE MARCONI ROMA
Gli agenti stanno compiendo anche delle verifiche amministrative sull'appartamento, controllando chi e quante persone fossero in affitto e se regolarmente. Nella zona più volte i residenti hanno denunciato un mercato nero degli alloggi, spesso subaffittati a numerosi stranieri che condividono spazi non idonei. Nel 2018 nella strada parallela la Digos trovò il covo di Abdel Salem Napulsi, ritenuto un fiancheggiatore della rete italiana del terrorista Anis Amri, l'uomo che mise in atto la strage al mercato di Natale di Berlino il 19 dicembre 2016 quando travolse la folla con un camion uccidendo 12 persone. Da tempo nella zona di Marconi i cittadini chiedono controlli più stretti sugli affitti.