Vittorio Buongiorno per “Il Messaggero”
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«State attenti quando pulite i boschi - racconta con un sorriso amaro - perché potrebbero chiedervene conto». È incredibile quello che è capitato a Guido Guida, storico commerciante di San Felice Circeo.
Da sempre vive a Sabaudia e a fine 2021 ha ricevuto dal Comune una maxi multa: 1700 euro, perché nell'estate del 2017 ha ripulito un'area verde all'interno del Parco nazionale del Circeo.
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«Era estate - racconta - e non lontano da dove abito aveva preso fuoco l'auto del parroco e le fiamme avevano bruciato l'erba e gli arbusti tutto intorno. Purtroppo, quell'incendio aveva fatto emergere di tutto, rifiuti di ogni genere. Barattoli di vernice, decine di bottiglie, pezzi di guaina. Ho segnalato la cosa e aspettato invano. Alla fine ho deciso di pulire io» racconta Guida. Non è una novità per lui, che è un animatore di raccolte di rifiuti abbandonati, ma quella volta è accaduta una cosa non prevedibile.
«Quella mattina - spiega il commerciante - mi sono messo di buon ora a raccogliere i rifiuti. Barattoli di vernice, cemento, bottiglie e vasi di plastica. Ho accatastato anche i rami bruciati di quel piccolo pezzo di bosco che aveva preso fuoco circa tre mesi prima. Per inciso, avevo tagliato solo i rami bruciati». Poi, ad un tratto è arrivata una pattuglia dei carabinieri forestali della Stazione Sabaudia Parco.
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«Mi hanno chiesto cosa stessi facendo e io ho risposto che stavo pulendo, raccogliendo i rifiuti. Mi hanno chiesto se avevo il permesso. Non capivo, davvero non capivo. Loro mi hanno ripetuto che per pulire lì dovevo avere un permesso».
Così ha scoperto che la burocrazia può tutto. Anche trasformare una buona azione in un incubo. Così Guido Guida è stato preso a verbale dai carabinieri forestali. E tutto è scritto nei documenti che ora accompagnano la multa.
IL VERBALE
Il trasgressore ha dichiarato che «pur non essendone il proprietario dell'area ha effettuato una ripulitura in una zona boscosa percorsa dal fuoco nel marzo 2017», chiarendo che la pulizia «ha interessato il taglio della vegetazione del sottobosco (felci e rovi) ed alcuni esemplari di leccio colpiti dall'incendio in una superficie di circa 100 metri quadrati».
rifiuti a sabaudia dopo un incendio
I carabinieri forestali precisano tutto e nella sanzione chiariscono anche il fatto che «la zona è sottoposta a vincolo idrogeologico all'interno del territorio del Parco nazionale del Circeo e che per i lavori sopra descritti ci si doveva munite dell'obbligatoria autorizzazione ancor più essendo stato il terreno in questione percorso dal fuoco», visto che «la normativa sugli incendi prevede divieto di utilizzo dell'area per svariati anni».
Una norma pensata per evitare che si possa costruire in zone bruciate, ma che a Sabaudia è stata applicata in modo creativo anche per punire chi si è occupato della pulizia dei rifiuti.
Non sono bastati gli scritti difensivi del commerciante. Alla fine la segnalazione dei forestali è arrivata in Comune e anche qui ha vinto la burocrazia. «Risulta provata la fondatezza degli accertamenti e della violazione», ha concluso il Comune di Sabaudia e ha notificato l'ordinanza di ingiunzione per 1735,92 euro entro 30 giorni.
Cosa farà adesso Guido Guida? «Vorrei andare fino in fondo, non pagare e andare davanti al giudice perché mi pare davvero assurdo. Ma prima ne parlerò con il mio avvocato». Intanto, in quella zona, tra Quarto Freddo, Baia d'Argento e Selva Piana, tra Sabaudia e il Circeo, le discariche abusive proliferano, ma attenti se vi viene voglia di ripulirle.