Fabio Martini per “la Stampa”
GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA
A sinistra la specialità della casa non cambia mai. In attesa che spunti il sol dell'avvenire, si smontano e si rimontano partiti e anche in questi giorni si stanno alacremente approntando nuovi accampamenti. La guerra, come è ovvio, fa da spartiacque e infatti i capi dei partiti del centro-sinistra (a fari spenti) stanno tracciando muretti e nel giro di qualche settimana affioreranno due nuove "Cose" di sinistra. Una "rosso-verde", ancora in costruzione ma destinata a unire la Sinistra italiana di Nicola Fratoianni e i Verdi di Angelo Bonelli.
nicola fratoianni enrico letta
E già domani DemA, il movimento capitanato da Luigi De Magistris, farà partire da Roma la prima tappa verso una nuova Cosa "rossa" antagonista, destinata ad aggregare anche Rifondazione comunista e Potere al Popolo. Una coalizione anti-Pd, che avrà nell'ex sindaco di Napoli il suo Masaniello, l'asso-pigliatutto.
Certo, la guerra in Ucraina sta complicando la rotta tracciata dal segretario del Pd Enrico Letta che, un anno fa aveva vagheggiato il "Campo largo", una coalizione che fosse capace di sommare più elettori possibile nel fatidico giorno delle prossime elezioni Politiche.
ANGELO BONELLI
Sembrava uno di quei processi estenuati all'italiana e invece la guerra sta buttando giù muri e muretti. A Enrico Letta le aggregazioni che raggiungano la quota del 3 per cento vanno benissimo e infatti dietro le quinte ha incoraggiato quella tra Sinistra e Verdi. Serio è invece il rischio-divorzio con i Cinque stelle: Letta ha capito che nei prossimi mesi i Cinque stelle e Conte vestiranno i panni dei "vietcong" e tuttavia il leader del Pd confida di non essere ancora in grado di prevedere la cosa essenziale: il M5s ad un certo punto si sgancerà o no dal "Campo largo"?
luigi de magistris con mimmo lucano 2
Perché dalle parti del Pd la domanda clou è questa: alla fine i Cinque stelle concorreranno alla conquista dei collegi "coalizionali", quelli uninominali, potenzialmente decisivi per l'esito delle prossime Politiche? In queste ore nell'ala di Montecitorio che ospita i Gruppi parlamentari sta circolando uno stampato di due pagine, dove sono annotate le stime "ponderate" per i futuri eletti di tutti i partiti: i Cinque stelle - nel caso si presentassero soltanto nel proporzionale - passerebbero dai 225 deputati del 2018 ad una cifra oscillante tra 24 e 35. Un dimagrimento senza pari nella storia della Repubblica.
roberto speranza massimo dalema
In questo stato di inquietudine , una sola certezza: si è dissolta Leu. E l'atto finale (anche in questo caso sfuggito ai riflettori) si è consumato con un atto da "guerra civile". L'alleanza elettorale che nel 2018 ha unito la sinistra movimentista di Fratoianni-Vendola e Articolo Uno di Speranza-Bersani-D'Alema, si è di fatto esaurita il 17 marzo: quel giorno Fratoianni ha depositato alla Camera un'interrogazione nella quale si chiedono al governo chiarimenti sulla tentata vendita alla Colombia di «assetti da guerra» nella quale avrebbe avuto «un ruolo da intermediario Massimo D'Alema».
BERSANI
Certo, una vicenda spiazzante, perché ha acceso i riflettori su D'Alema e sulla sua avviata attività di facilitatore e promotore del "made in Italy" nel campo degli armamenti. Una vicenda emersa attraverso un'intercettazione realizzata da una cimice inserita da mani misteriose. Che a chiedere chiarimenti al governo sia proprio un compagno di lotte, riflette lo stato dei rapporti dentro Leu: azzerati.
In via di "ristrutturazione" anche il segmento Articolo Uno, che peraltro già da anni non presenta più il proprio simbolo. Pierluigi Bersani, in un'intervista a Tpi ha messo a verbale: «Letta ha ricompattato il Pd, e questo non è poco» e quanto al rientro tra i Dem, ha usato un tono scherzoso: «Bisogna chiedere a loro se ci vogliono». Morale della storia: Bersani, Speranza, Errani, Fornaro rientreranno nel Pd o si limiteranno a stringere un'alleanza "organica"? Lo deciderà il 24 aprile il congresso di Articolo Uno.
E invece, dopo anni di irrilevanza, un refolo proveniente dall'Europa sospinge i Verdi nostrani, che sono di nuovo "percepiti" e quotati in tutti i sondaggi. I potenziali leader di uno schieramento ambientalista si sono defilati: il sindaco di Milano Beppe Sala ha confidato che lui intende «proseguire a tempo pieno l'attività amministrativa», mentre Elly Schlein ha accettato il ruolo di "garante" delle Agorà del Pd.
beppe sala con la mascherina
Dice Angelo Bonelli, capofila di Europa Verde: «Con Sinistra italiana è avviato un percorso, ma quel che conta di più è che sui temi che condividiamo in queste settimane avvertiamo un consenso crescente anche da ambienti importanti del mondo cattolico». E fuori dal Campo largo che cosa sta preparando De Magistris? «Alla nostra manifestazione di Roma, oltre a Rifondazione e Potere al popolo, avremo ospiti in rappresentanza di Tsipras, Melénchon, Pablo Iglesias». E così, aspettando il Campo largo, c'è gran fervore nel tracciare confini e dogane dei tanti "campetti": di quelli che resteranno dentro il recinto e di quelli che ne staranno fuori.