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    I DIRITTI TV DEL CALCIO SONO UNA MELA AVVELENATA: CHI LA MANGIA, SCHIOPPA - A SKY È BASTATO MOLLARE IL CAMPIONATO ITALIANO PER TORNARE AD AVERE MARGINI POSITIVI - DOPO 2,7 MILIARDI DI PERDITE DAL 2020 AL 2023, LA PAY-TV VIAGGIA VERSO LA CHIUSURA DEL 2024 IN UTILE - MEGLIO PUNTARE SULLE COPPE EUROPEE, SUL TENNIS E I MOTORI CHE SPENDERE 900 MILIONI DI EURO ALL'ANNO DI DIRITTI TV PER LA SERIE A - NON A CASO, DAZN STA COLANDO A PICCO E PER RIENTRARE NELL'INVESTIMENTO HA DOVUTO TAGLIARE IL PERSONALE E SVENARE GLI ABBONATI…


     
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    Estratto dell'articolo di Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"

     

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    Gli ultimi bilanci di Sky Italia, chiusi con perdite notevoli per 2,7 miliardi di euro complessivi dal 2020 al 2023, sono serviti anche per fare pulizia e sistemare i disastri delle passate gestioni, in parte dovuti al Covid, in parte a strategie proprio sbagliate. Il percorso di razionalizzazione dei costi, di diversificazione dei business e di apertura ad altri sport e competizioni (il tennis su tutti, e pure i tornei europei di calcio, privilegiati rispetto alla Serie A), aperto dall’amministratore delegato Andrea Duilio, sta però dando i suoi frutti da un paio di stagioni.

     

    […] in base alle attuali stime di mercato intercettate da ItaliaOggi, il bilancio 2024 di Sky Italia potrebbe essere quello della svolta, con un margine operativo lordo previsto in territorio positivo.

     

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    […] Champions League tutta in esclusiva […] tranne la migliore partita del mercoledì che va invece su Prime Video, e poi Europa league e Confederation league in esclusiva totale sono una risposta intelligente (e con costi molto più bassi) rispetto ai 900 milioni di euro all’anno di diritti tv per la Serie A, in grado, peraltro, di assicurare poche partite di livello: nessun match del Campionato 2024-25, per ora, ha superato un milione di ascolti su Dazn.

     

    Stesso discorso per il tennis, che a Sky costa complessivamente 12 milioni di euro all’anno ma che, grazie a Jannik Sinner e agli altri campioni italiani, porta ottimi ascolti per la piattaforma, e per i motori, sui quali Sky esercita un dominio assoluto tra F1 e MotoGp.

     

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    Una tenuta sugli abbonamenti (4,2 milioni, compresi quelli a Now), una crescita dei ricavi grazie al boom della pubblicità (marcia a +12% nel 2024) e alla diversificazione dei business (Sky Q, Now, Sky Go, Sky Glass, Sky Wi-Fi, Sky Primafila, Sky Mobile, Sky Stream, e poi, come già accade in altri paesi, i servizi assicurativi per la casa, quelli di gas e luce, ecc.), e una razionalizzazione di costi (solo 200 milioni all’anno, ad esempio, per i tre match a turno di Serie A in co-esclusiva con Dazn) passata anche attraverso una rimescolamento delle figure professionali, hanno quindi rimesso in linea di navigazione il gruppo Sky Italia. Che se davvero, come sembra, riuscisse a chiudere il 2024 con un margine operativo lordo in positivo farebbe un reale capolavoro.

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