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    ROSSA DI RABBIA - A SPA ALTRA DOMENICA DA DIMENTICARE PER LE FERRARI - AUTOSCONTRO VETTEL-RAIKONNEN ALLA PRIMA CURVA E ACCUSE A VERSTAPPEN: “SCORRETTO E PERICOLOSO” - LA REPLICA AL VELENO DELL’OLANDESE RED BULL: “SONO STATI VETTEL E RAIKKONEN A DISTRUGGERE LA MIA GARA, NON IO LA LORO”


     
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    Stefano Zaino per “la Repubblica”

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    Disfatta, delusione, rabbia. C’è di tutto nel mondo Ferrari in Belgio, alla fine di una gara in cui la Rossa sognava il grande riscatto, il trionfo (sarebbe stato il primo della stagione) o almeno il ritorno sul podio (manca da 4 gare) e invece si ritrova a fare i conti con due tristi piazzamenti, un sesto e un nono posto, davvero poca roba per speranze e aspettative dei vertici. Non solo: alla prima curva della magica Spa, la pista da piloti veri, c’è la replica della Cina, lo scontro fra i due ferraristi.

     

    Vettel che tocca Raikkonen, com’era avvenuto a Shanghai, e questa volta senza la crocifissione in piazza di Kvyat, allora Red Bull, anche se la macchina della bibita energetica c’entra di nuovo, visto che Maranello lancia i suoi strali contro Verstappen, definito più o meno un pirata della strada.

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    Al di là delle reciproche accuse, perché l’olandese respinge al mittente e sostiene che «sono stati Vettel e Raikkonen a distruggere la mia gara, non io la loro», resta il fatto che dopo pochi metri le velleità ferrariste si sono dissolte e l’affannosa rincorsa, dopo inevitabili ritocchi ai box che non hanno potuto però rimediare a macchine menomate, ha prodotto solo qualche punticino per una classifica iridata sempre più anemica.

     

    A dar voce ai rimpianti è soprattutto Arrivabene, il capo, che non si nasconde: «Sottovoce dico che sognavo la vittoria. Avrei scommesso su entrambe le macchine sul podio. Le indicazioni di venerdì e sabato dicevano quello, non portare a casa nulla è un colpo durissimo ». Fotografia di un disastro e di annessa delusione.

     

    Poi però c’è anche la protesta, il dito puntato contro l’esagerato Verstappen, che davanti al pubblico di casa (Max ha anche il passaporto belga) ha lottato come un leone. Arrivabene cerca di tenere sotto controllo il fuoco della polemica: «Non vorrei parlare degli episodi, cosa è successo lo hanno visto tutti. Non mi piace invocare sanzioni, ma il fatto che Verstappen sia stato assolto da tutto, suona un po’ strano. La sua battaglia con Raikkonen? Avete sentito come si lamentava Kimi con noi alla radio? Per me quello sfogo vale come risposta ».

     

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    Pollice verso nei confronti dell’olandese. La critica di Raikkonen è molto più diretta: «Va bene lottare, ma dopo la curva Eau Rouge ho dovuto frenare, altrimenti lo avrei preso in pieno. Mi è venuto addosso e in quel punto andiamo a folle velocità. Se non l’avessi evitato, ci sarebbe stato un incidente terrificante.

     

    Capisco difendere la posizione, ma così non si può correre. Si è comportato in maniera scorretta. E soprattutto pericolosa». Un pirata della strada a cui Raikkonen non intende fare sconti. «Non credo nemmeno valga la pena parlare con lui, so come la pensa. E non cambierebbe idea».

     

    Il problema però è che nella prima curva è stato Vettel ad andargli addosso. Il tedesco poteva allargarsi e non lo ha fatto. Dice. «C’era spazio abbon- dante per due macchine, non per tre». Accusando il terzo incomodo, Verstappen, che si è infilato all’interno del finlandese.

     

    La Ferrari fa trincea sul comportamento dei due piloti, Arrivabene rivela ciò che si studia nella riunione pre gara, la linea verde (ideale) e gialla (quasi ideale) che i due piloti devono tenere alla partenza, affermando che Vettel era fra il verde e il giallo e Raikkonen sul giallo, ma Verstappen delle spiegazioni cromatiche se ne frega: «Io stavo attaccando, Kimi aveva aperto la porta, c’era spazio, mi sono venuti addosso. Altro che insultarmi, la vittima sono io. Con la loro aggressività hanno distrutto il mio gp. Volevo vincere davanti al mio pubblico e invece non sono nemmeno andato a punti».

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    Si potrebbe continuare all’infinito, nessuno fa un passo indietro. Solo da parte di Vettel c’è una piccola ammissione di colpa, «ho avuto una partenza fantastica, forse avrei dovuto lasciare più spazio a Raikkonen, non l’ho visto e soprattutto non mi sono reso conto che Verstappen stava entrando all’interno.

     

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    Non sono tifoso delle penalità, ma credo che i giudici avrebbero dovuto essere più severi con il pilota Red Bull. Mai avrei voluto urtare Raikkonen e mi spiace molto ». Anche perché lì è di fatto finita la gara di entrambi. Il tedesco aveva danni a scivolo, sottoscocca e fondo, Raikkonen anche alla parte anteriore. In queste condizioni la smania di arrivare a Monza con un risultato che scaldasse i cuori ferraristi non poteva che evaporare.

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