Grazia Longo per La Stampa
IL PADRE DI NOEMI DURINI
Al netto dell' orrore per la morte di Noemi e della sete di vendetta contro i genitori del suo fidanzato-assassino culminata con il lancio di tre molotov contro la loro abitazione, la cifra di questo piccolo centro nel cuore del Salento è l' incomunicabilità. «Nessun uomo è un' isola» scriveva Thomas Merton, ma a Specchia - cinquemila anime tra un borgo antico e una periferia cresciuta troppo in fretta - c' è una comunità smarrita. Dove ciascuno è rinchiuso nella propria isola e fatica a confrontarsi con gli altri.
lucio e noemi
Non c' era vero dialogo tra i due ex innamorati, per la gelosia spietata di quest' ultimo, schizoide e manipolatore, che ha spento sogni e desideri della bella e dolce sedicenne. Non c' era comprensione tra Lucio e i suoi genitori, in particolare il padre, che hanno ostacolato il suo fidanzamento con pedinamenti e botte.
Non c' era possibilità di confronto tra le due famiglie, se non a colpo di denunce e contro denunce. E oggi assistiamo al gesto estremo di chi vuole farsi giustizia da sé. Non parole di condanna, o richieste di un chiaramente per un delitto brutale e ancora avvolto nel giallo ma un episodio concreto.
imma la madre di noemi durini
Terribile e insidioso. Certo, le tre bottiglie di benzina scagliate alle tre della notte tra venerdì e sabato scorso contro la finestra della villetta di Lucio, nella vicina Montesardo frazione di Alessano, non erano accese.
Eppure la sensazione è ugualmente devastante. In passato, prima dell' omicidio, chissà, qualcuno si è forse girato dall' altra parte di fronte a un 17 enne sulla 500 del padre pur senza patente e maltrattava in pubblico la sua ragazza. Oggi invece in molti hanno cercato di linciarlo quando l' altra notte è uscito dalla caserma dei carabinieri dopo aver confessato e qualcuno con le molotov ha deciso di sostituirsi alla legge e punire i suoi genitori.
il padre di lucio l assassino di noemi durini
Forse in particolar modo suo padre, indagato per sequestro di persona e occultamento di cadavere. Ma sarebbe troppo facile inquadrare questo dramma in un contesto sociale di indifferenza. La realtà ha tanti volti.
Accanto a quelli, sconosciuti, di chi ha confezionato e scaraventato le molotov artigianali ci sono anche quelli degli amici di Noemi che escono dalla sua casa. «Fatti come questo non aiutano nessuno - dice una ragazzina con i capelli lunghi schiariti sulle punte -.
L' unico modo per rendere giustizia a Noemi è mandare in prigione il fidanzato che invece si finge pazzo». Un adolescente con la camicia di jeans e un berretto con la visiera: «Anche il parroco ha detto che così non andiamo da nessuna parte. Ha ragione lui: ci vuole giustizia, non vendetta».
i genitori di lucio l assassino di noemi durini
E un pensionato che è venuto a porgere le condoglianze ai genitori di Noemi «anche se non li conosco» insistite che «qui siamo brava gente, non vogliamo diventare la nuova Avetrana».
Il sindaco Rocco Pagliara difende il suo paese: «Le molotov sono un atto spregevole ma isolato, frutto forse dell' esasperazione per le parole dei genitori del ragazzo che lo hanno difeso sostenendo che con l' omicidio si è liberato una volta per tutte di Noemi. Ma Specchia non cerca vendetta, è con la legge. Ho parlato anche con il sindaco di Alessano, Francesca Torsello, entrambi ribadiamo che le nostre comunità sono sane». Ecco allora snocciolati i dati sulle tante associazioni di volontariato che a Specchia coinvolgono i giovani, il Festival del cinema del reale che a luglio richiama tanti spettatori e la bandiera arancione attribuita al borgo antico dalle organizzazioni turistiche.
noemi durini
Intanto ieri sera una folla ha partecipato alla veglia di preghiera nella chiesa di Sant' Antonio. Il vescovo della Diocesi di Ugento, monsignor Vito Angiuli, ha voluto celebrare una messa anche per stemperare il clima di tensione. E il parroco di Specchia, Antonio de Giorgi, ribadisce: «Viviamo giorni terribili.
La tragedia che ha colpito la nostra comunità e lo shock che ne è seguito ci chiama a una prova dura e difficile. Invito tutti i a mantenere la calma e il controllo delle parole e delle azioni e a non commettere gesti di cui potrebbero pentirsi». Non si ferma, nel frattempo, l' inchiesta giudiziaria. I difensori del ragazzo, che compirà 18 anni a dicembre, gli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe, puntano a una perizia psichiatrica per verificare la capacità di intendere e di volere al momento del delitto.
NOEMI DURINI CON IL FIDANZATO 3
Ipotesi che fa inorridire la madre della vittima, Imma Rizzo: «Ma quale pazzo! Anche se ha avuto i tre Tso e prendeva psicofarmaci, quello è furbo e spietato». Anche il padre, Umberto Durini insiste: «L' ha uccisa nel peggiore dei modi. E chissà fino a che punto è coinvolto anche suo padre». Intanto il gip ha convalidato il fermo solo in relazione al reato di omicidio volontario pluriaggravato, ma non per l' occultamento di cadavere.
Sul lancio delle molotov non ci sono immagini, perché il vicino di casa aveva disattivato le telecamere di sorveglianza. Il prefetto di Lecce ha disposto la vigilanza sotto casa della vittima e della famiglia di Lucio. L' autopsia è prevista domani, entro giovedì il funerale.
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