CHIARA APPENDINO
M.Ima. per il "Corriere della Sera"
Erano elezioni così incerte che l'Istituto Cattaneo ha fatto in tempo ad analizzare i flussi dei voti tra il primo e il secondo turno. Con risultati interessanti. Mentre circa l'8 per cento dei sostenitori che avevano preferito Damilano sono rimasti a casa, il centrosinistra ha riportato ai seggi la quasi totalità di chi due settimane fa aveva votato Lo Russo. E questo spiega l'impossibilità della rimonta dell'imprenditore scelto da Matteo Salvini per correre a Torino.
GIUSEPPE CONTE VALENTINA SGANGA
A rendere ancora più ampio lo scarto tra i due candidati è stata la ripartizione dei pochi serbatoi di voti a disposizio-ne. Gli elettori che avevano votato per Valentina Sganga, candidata del M5S che si è fermata al 9%, si sono quasi perfettamente divisi tra l'astensione e la scelta di Lo Russo. E questa è una sorpresa, perché l'ostilità tra Appendino e il nuovo sindaco e l'assenza di ogni indicazione o accordo sembravano rendere impossibile un travaso di tale portata.
stefano lo russo
L'ultima notazione riguarda la solitudine del centrodestra, che non è stato capace di attrarre a sé la preferenza di chi aveva votato i candidati minori, che si sono spostati in blocco verso il suo rivale. Con una affluenza che si è fermata al 42,14%, ed è scesa al 35% nelle periferie nord che 5 anni fa diedero la vittoria ad Appendino e ieri rappresentavano l'ultima speranza di Damilano, appare chiaro come la sua rimonta fosse una impresa impossibile.
INSTANT POLL YOUTREND PER TORINO
Ma soprattutto, dimostra che a mancare all'appello sono proprio gli elettori che nel 2016 scelsero la novità rappresentata dal M5S. Ieri sono rimasti a casa, gonfiando i dati dell'astensione. E sulle ragioni di questa rinuncia sarebbe il caso di aprire una riflessione. Non solo nel M5S.