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    UNA DONNA CON LE PALLE - A TORINO UN TRANSGENDER CHIEDE DI ESSERE RICONOSCIUTO COME DONNA SENZA SOTTOPORSI AD ALCUN INTERVENTO CHIRURGICO - IN PRIMO GRADO I GIUDICI GLI HANNO DATO TORTO MA PER LA CORTE D’APPELLO HA RAGIONE - ECCO PERCHE’...


     
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    Irene Fama’ per www.lastampa.it

     

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    Voleva essere riconosciuta donna all’anagrafe, anche se non intendeva sottoporsi ad alcuna operazione di cambio di sesso, ma si è scontrata con una sentenza del Tribunale di Torino del 2017. La Corte d’Appello, però, ha accolto il ricorso dell’avvocato Alexander Schuster, da Trento, che ha seguito la vicenda. E ha anche estromesso dal procedimento il Ministero dell’Interno. Una decisione che Schuster definisce «importantissima», perché «corregge la prassi inaccettabile di alcuni Tribunali» «Lo Stato etico - sottolinea - è bocciato. La pubblica amministrazione non può decidere chi siamo e chi vogliamo essere». 

     

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    La causa era iniziata nel 2016. La donna, che si era sottoposta a una mastoplastica ed era intervenuta sui lineamenti del volto, senza però desiderare un’altra operazione, ha chiesto la correzione del genere anagrafico. Richiesta negata dal Tribunale, ma accolta dalla Corte d’Appello: per essere riconosciuta ‘donna’ all’anagrafe non è necessaria l’operazione chirurgica, anche se occorre un ‘rigoroso accertamento’. 

     

    «Finalmente si supera l’illegittimo monopolio di certa scienza psichiatrica sulla vita delle persone transessuali - continua Schuster - Il giudice deve garantire la dignità e i diritti fondamentali delle persone, non la pretesa supremazia della medicina nel decidere della loro vita». 

     

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    Il legale definisce «importantissima» la decisione della Corte di estromettere dal procedimento il Ministero dell’Interno perché «corregge la prassi inaccettabile di alcuni Tribunali». «Lo Stato etico - sottolinea Schuster - è bocciato. La pubblica amministrazione non può decidere chi siamo e chi vogliamo essere». 

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