Maurizio Crosetti per la Repubblica -Estratti

sinner sulla mole antonelliana

Sinner sulla Mole illuminata, Sinner sui tram, Sinner appeso ai lampioni, Sinner nelle bandiere, Sinner dietro la cupola della Sindone, nelle vetrine, nelle edicole, Sinner sulla facciata di Palazzo Reale, nelle pubblicità, sui cartelloni stradali, in cima ai tetti, nella vasca da bagno piena di palline, Sinner con la carta di credito, Sinner con la tazzina di caffè gigante, Sinner puntinato nei pixel dei megaschermi. Peccatore ovunque. «Ovunque mi giro, a Torino vedo solo la mia faccia. È bellissimo».

Noi abitanti di Sinneropoli ci aggiriamo dunque un po' stupefatti, dentro una città che non pensa più alle mummie, ai cioccolatini, ai grissini, alla Juve e al Toro: la regale Torino ha scoperto l'ultimo erede al trono dei cuori sportivi. Mica per niente, il ragazzo lo ha alloggiato all'hotel Principi di Piemonte.

L'ultimo della serie è lui. Lo dice anche Adriano Panatta: «È pazzesco il supporto di questa città per questo giocatore ».

sinner firma autografi a torino

Quando Jannik ha disegnato un cuore accanto alla parola Torino sul vetro della telecamera, si è capito che indietro da questo amore non si torna più, e mica c'entrano solo i risultati. È davvero una specie di battesimo per un campione già grande, una sorta di intronizzazione pop: quasi come quando Alberto Tomba diventò Albertone e si consacrò al Sestriere, o quando Panatta portò i ragazzini dei cortili a tracciare campi col gesso sull'asfalto, niente rete , racchette di legno, era nato il tennis di tutti. Ci sono passaggi così, nella storia dello sport, quando un volto e un nome svoltano un'epoca.

carota boys tifosi di sinner sinner alcaraz a torino

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