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    I BULLI NON LASCIANO IN PACE NEMMENO I PRETI - A TRANI, UN SACERDOTE È FINITO IN OSPEDALE DOPO ESSERE STATO AGGREDITO DA UN GRUPPO DI RAGAZZI PERCHÉ AVEVA DIFESO UNA VITTIMA DELLA BABYGANG - IL SACERDOTE È INTERVENUTO QUANDO DEI MINORENNI STAVANO PRENDENDO IN GIRO IL RAGAZZO, LANCIANDOGLI UN PETARDO FRA I PIEDI, ED È STATO PRESO A PUGNI – L’IRA DEI FEDELI: “VERGOGNA! LA COLPA È DEI GENITORI CHE NON EDUCANO A DOVERE I PROPRI FIGLI, MA ANZI LI DIFENDONO PURE...!”


     
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    Renato Farina per “Libero quotidiano”

     

    Dei ragazzi hanno preso a pugni il prete perché si è messo di mezzo impedendo il loro divertimento. Stavano costringendo a ballare, pallido per il terrore, un ragazzino timido e solo. Ehi siamo i bulli, siamo il terrore di Trani. Gli tiravano petardi tra i piedi, come pare facciano certe gang americane con i pappamolla, tutte casa, scuola e chiesa. Ma forse hanno scopiazzato dal "Gioco del calamaro", la serie più vista e più crudele di questo millennio, su Netflix. 

     

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    Dalla Corea alla Puglia. Don Enzo De Ceglie ha sentito i botti, le urla di spavento e gli sghignazzi. È saltato fuori dal tempio dove erano in corso cerimonie per la festa di Santa Lucia. Un piccolo branco feroce con la sua preda occupava il territorio. Sul più bello, accidenti, questo qua, ma che vuole? Ma non dovrebbero stare chiusi in sacrestia i preti, o all'altare davanti a panche vuote? 

     

    Oppure intrattenersi con l'amante maschio e femmina, non fa differenza? Questi sono i luoghi comuni che picchia e ripicchia dominano i cervelli a proposito di preti: o frustrati o pedofili. Certo poi si corre da loro al bisogno, ma questo non conta, l'idea è quella là.

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    LE PAURE 

    Ancora pochi giorni fa, a trenta chilometri da lì, un signore molto perbene e persino devoto, mi confessava che non avrebbe mandato il figlio a catechismo: «Ne ho lette troppe sulla pedofilia del clero». Invece del fantasma di un'idea perversa, davanti alla parrocchia degli Angeli custodi, si fa avanti don Enzo. 

     

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    Caspita, un uomo; e con quella fosforescenza che la certezza di una missione dà agli arcangeli, con la sua bella faccia per una volta senza sorriso. Scuro e mite si pone lì, come uno scudo, attraversa me se vuoi colpire lui. Era convinto bastasse la presenza, lo sguardo, il suo «Va! Lasciatelo stare!». C'era lui, qualcosa di più di un adulto, la veste sacra, qualcosa che nel nostro Sud regge ancora. 

     

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    Reggeva. Il più lesto dei bulli, diciassette anni e nocche allenate, ha infranto la corazza di un tabù secolare, e gli ha rifilato un colpo in faccia, ha centrato l'occhio, e poi ancora botte a rompergli il naso. L'ha sbattuto a terra come un sacco di patate. Il popolo incredulo della zona nord di Trani chiama il 118, il parroco è svenuto, oddio, mani nei capelli.

     

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    Per fortuna poi tornerà presto a casa, tumefatto, ma pronto per altre messe cantate. Il primo a dare la notizia, mentre l'ambulanza aveva appena deposto il grosso corpo del curato al pronto soccorso dell'ospedale di Barletta, è stato il quotidiano online locale Il Giornale di Trani. 

     

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    È un documento istruttivo. Il redattore scrive stupefatto e a tutta birra alle dieci della sera. Non ci crede. Usa il condizionale. Inciampa nelle ripetizioni. Pare impossibile. Non siamo nel Bronx del film Sleepers con De Niro che fa il prete e difende i suoi ragazzi e rischia, ehi siamo in Puglia. «Sarebbe stato colpito da un pugno in pieno volto e per questo è stato ricoverato in ospedale. È accaduto poco fa a don Enzo De Ceglie, parroco della parrocchia degli Angeli Custodi, durante i festeggiamenti in onore di santa Lucia, quando è stato aggredito da alcuni ragazzi. 

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    IN OSPEDALE 

    Sul posto sono giunti i carabinieri. Da quello che si è appreso, dei minorenni stavano prendendo in giro un ragazzo lanciandogli un petardo fra i piedi. Il sacerdote si è frapposto ed è stato colpito. Al momento don Enzo si trova nel nosocomio di Barletta con una tumefazione al volto, ma fortunatamente è in buone condizioni». 

     

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    Il giorno dopo giungeranno i commenti delle autorità. Il sindaco Amedeo Bottaro parlerà di «episodio di gravità inaudita». L'arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Leonardo D'Ascenzo denuncerà, ma noi sacerdoti, assicura, tireremo dritto «senza mai scoraggiarci e fermarci». Anticipando gli alti rappresentati civili e religiosi della città si era già mossa la gente comune con moti di affetto e di ira. Sotto la breve cronaca del Giornale di Trani ecco alcuni messaggi: Ore 23,27: «Siamo addolorati, ti siamo vicini...auguri di pronta guarigione. Firmato: scaut (sic) del Trani uno, Fernando e Dolores». 

     

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    Alle 2,40 dopo la commozione si fa strada il giudizio: «Vergogna! La colpa è dei genitori che non educano a dovere i propri figli, ma anzi li difendono pure...!». Un altro: «Adesso basta !! Questi ragazzacci vanno puniti!!». All'alba Riccardo tira la sintesi: «Solidarietà massima a Don Enzo, bella persona! Questi teppistelli vanno ben puniti e per bene! È assurdo ciò! Chi di dovere intervenisse per bene!!». Dominano gli esclamativi. Ce li mettiamo anche noi.

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