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    IL COVID ERA DIVENTATO UNO DI CASA - A TRIESTE È MORTA DI CORONAVIRUS UNA DONNA DI 68 ANNI: ERA NO VAX COME TUTTA LA FAMIGLIA - CONTAGIATA ANCHE LA FIGLIA, UN'INSEGNANTE 45ENNE INCINTA RICOVERATA A VERONA: È IN CONDIZIONI CRITICHE E IL FETO È FUORI PERICOLO, ANCHE SE POTREBBE SUBIRE DANNI PERMANENTI A LIVELLO CEREBRALE A CAUSA DELLA CARENZA DI OSSIGENO...


     
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    Benedetta Moro per www.corriere.it

     

    terapia intensiva terapia intensiva

    È morta di Covid la madre della donna triestina di 45 anni, incinta, anche lei contagiata, e ancora ricoverata all’ospedale Borgo Trento di Verona. Entrambe no vax come il resto della famiglia.

     

    La vittima si chiamava Mara Deluca Masè ed era originaria di Trieste, aveva 68 anni. Era ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale di Cattinara da circa venti giorni. Le condizioni sono peggiorate a causa di una quantità di ossigeno troppo bassa nel corpo, che ha di conseguenza intaccato anche le funzioni degli altri organi. Nonostante il casco e i diversi tentativi di pronazione, la donna non ha più risposto alle cure.

     

    famiglia no vax ricoverata famiglia no vax ricoverata

    Anche il marito

    Nel reparto Pneumo Covid dell’ospedale giuliano era stato trattato per lo stesso motivo anche il marito della 45enne. L’intera famiglia, infatti, si è rifiutata di farsi vaccinare. Le condizioni della figlia, un’insegnante di 45 anni, sono migliorate nei giorni scorsi.

     

    terapia intensiva 1 terapia intensiva 1

    Ora risultano stabili ma comunque critiche. Il feto è vivo ma potrebbe avere delle ripercussioni a livello cerebrale a causa della carenza di ossigeno nel momento in cui la madre era andata in ipossemia.

     

    donna incinta positiva al covid donna incinta positiva al covid

    Le condizioni della futura madre erano peggiorate velocemente attorno al 20 novembre. Preventivamente era stata quindi trasferita a Verona, dove in caso di necessità si può utilizzare il macchinario per l’Ecmo, la circolazione extracorporea che permette l’ossigenazione del sangue: qui infatti, a differenza di Cattinara, era già stata trattata una paziente incinta risultata positiva al Coronavirus.

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