1 - «GRAZIE BOSSI, GLI INSULTI MI AIUTANO CON ME LA LEGA È CRESCIUTA TANTO»
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
BOSSI SALVINI
Troncare e sopire […] per […] allontanare le difficoltà e lo schiaffo simbolico che sabato a Gemonio Umberto Bossi ha rifilato al suo successore Matteo Salvini. Nella calda e assolata piazza del Podestà, dove s’affaccia la storica sede della Lega varesina […] per una mattina va in scena una sorta di operazione nostalgia, una cerimonia all’insegna del «come eravamo» ma anche del «come siamo» per rivendicare una linea di continuità tra la Lega autonomista lombarda fondata 40 anni fa dal Senatùr e l’attuale Lega per Salvini premier e accantonare le critiche che arrivano dalla vecchia guardia e dai territori.
ALBUM 40 ANNI DI LEGA BOSSI E SALVINI
«Senza Umberto Bossi oggi non saremmo qua» spiega il vicepremier senza nascondere il rapporto conflittuale: «Sono in Lega da 30 anni e sono abituato alle telefonate notturne e diurne di insulto e di polemica di Umberto Bossi, quindi mi servono per capire e migliorare».
Ma Salvini, arrivato in piazza con la compagna Francesca e attorniato dallo stato maggiore (a partire dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fino al collega Roberto Calderoli e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo insieme a tanti altri mischiati tra la folla) non porge l’altra guancia e rivendica: «Io faccio il segretario da oltre 10 anni con anima e cuore, e sono contento di aver fatto crescere una classe dirigente fatta di 500 sindaci in tutta Italia e di aver portato quasi in porto l’Autonomia dopo 40 anni. […]».
matteo salvini e umberto bossi
La memoria va anche a Roberto Maroni, cui Salvini rende merito di essersi preso in carico la Lega piegata dagli scandali provocati dal cerchio magico di Bossi. […] In piazza si rivedono volti di militanti di tanti anni fa, qualche reduce da antiche battaglie, vecchi manifesti e qualche «reliquia» risalente al tempi della Padania e del Dio Po. […]
Prima della risottata finale e della torta, tocca a Giorgetti l’unico intervento in chiaroscuro. Il ministro ricorda che quella della Lega «è una storia che qualcuno di noi ha segnato con un po’ di ferite. Un percorso e una storia fatta di grandi intuizioni ed, evidentemente, anche di errori. Oggi siamo lì, vicini alla vetta, anche altre volte è accaduto e poi ci siamo trovati improvvisamente disillusi». Poi, un monito, utile anche in un giorno di festa: «Certe volte bisogna urlare, altre stare zitti. Certe volte bisogna reagire, altre sopportare. Sono regole fatte di gerarchia e disciplina che non deve diventare mai servilismo». E intorno al segretario a qualcuno saran fischiate le orecchie.
matteo salvini umberto bossi
2 - IL SEGRETARIO VA AVANTI E «AGGIRA» I DISSIDENTI VANNACCI IN VIA BELLERIO, CORRERÀ QUASI OVUNQUE
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
[…] La metà dei leghisti che ieri si trovano in piazza Podestà a Varese per festeggiare i 40 anni del partito, quando Matteo Salvini riparte per altre mete tira un gran respiro di sollievo collettivo: tutto è andato bene. Nessuna contestazione, nessuna intemperanza […] All’indomani delle dure parole di Umberto Bossi («Serve un nuovo leader») la preoccupazione era alta. […] per i salviniani doc, la pratica ansiogena del compleanno è ormai amministrata. E si parla […] del libro di Matteo Salvini. E soprattutto del fatto che venerdì scorso il generale Roberto Vannacci sarebbe stato avvistato in via Bellerio.
ROBERTO VANNACCI
Insomma, il dado pare ormai tratto: il capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri correrà alla guida delle liste leghiste in molte delle cinque circoscrizioni europee. Forse tutte. Non una buona notizia per i candidati a Bruxelles, anche se resta da capire per quale circoscrizione opterà il generale dopo la probabile elezione. In ogni caso, nel partito si prevedono 7 eletti.
I nuovi ingressi previsti dai veggenti leghisti sono la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint a Nordest, Aldo Patriciello (ex FI) al Sud e il nuovo acquisto in Sicilia Raffaele Stancanelli, già eurodeputato ma per FdI. Ma nelle ultime ore, per la Lega è arrivata una brutta notizia: il Dansk Folkeparti, il partito populista danese che aderiva all’euro- gruppo Identità e democrazia cofondato da Matteo Salvini e Marine Le Pen, ha scelto di cambiare riferimento: ora è schierato con Ecr, i Conservatori europei presieduti da Giorgia Meloni.
LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI
Ma a Varese […] per molti altri il punto […] è diverso: il compleanno della […] Lega […] sarebbe stato organizzato con il freno a mano tirato a due mani. Troppo alto il rischio di contestazioni al segretario, troppi i dubbi sul rischio amarcord nei confronti di un partito così diverso da quello che i bossiani chiamano la «Salvini premier» badando bene a non aggiungerci la parola Lega. I più amari dicono che c’è di peggio: «La verità è che ci siamo persi il territorio, che anche nei momenti più difficili è stato la nostra forza».
IL GENERALE ROBERTO VANNACCI
E così, nonostante la presenza del segretario, dei tre ministri Calderoli, Giorgetti e Valditara, dei capigruppo Molinari e Romeo e di tre candidati alle europee — Ciocca, Sardone e Tovaglieri — la festa non può dirsi un pienone. Per i vicini a Salvini, non sembra poi un problema: «La verità è che siamo un partito diverso. Le radici sono quelle e non le potremo mai rinnegare. Ma oggi i discorsi di allora non ci porterebbero da nessuna parte: il segretario rappresenta lo ieri, l’oggi e il domani». L’altro tema è, appunto, il libro di Matteo Salvini. Si intitola Controvento (Piemme), è dedicato a Umberto Bossi e Roberto Maroni, ed è già in prevendita online. Ma la presentazione è già colpo di teatro. Sarà infatti a Milano il 25 aprile, quando il capoluogo lombardo sarà come sempre la sede del principale corteo per la festa della Liberazione […]
umberto bossi e matteo salvini