Giovanna Vitale per “la Repubblica”
carlo fuortes foto di bacco (3)
Un po' come nel gioco dell'oca, da sempre il passatempo preferito di Viale Mazzini, la Rai torna indietro d'un paio d'anni e riesuma il piano industriale varato dal tandem gialloverde Salini-Foa. Bloccato più che dalla pandemia da una ridda di malumori che lo avevano di fatto indirizzato su un binario morto, il modello organizzativo per Generi destinato a cancellare l'assetto fondato sulle direzioni di Rete è rispuntato ieri in Cda.
Riveduto e corretto dalla stessa società di consulenza (la Boston & Consulting) che a suo tempo lo aveva scritto, è stato approvato all'unanimità su proposta dell'ad Carlo Fuortes, cui è stato dato mandato di attuarlo.
Come già illustrato nel 2019, sono dieci le direzioni di Genere che dovranno produrre contenuti per RaiUno, RaiDue e RaiTre, per la piattaforma digitale e per i canali specializzati, declinandoli a seconda dei diversi pubblici e dei profili editoriali dei vari canali e piattaforme.
CARLO FUORTES MARINELLA SOLDI
Le direzioni di Genere sono: intrattenimento prime time, intrattenimento day time, cultura ed educational, fiction, sport, cinema, approfondimento, kids, contenuti digitali e documentari (rimasti in vita come Genere autonomo solo grazie all'intervento del rappresentante dei dipendenti, Riccardo Laganà, che in cambio ha votato a favore in Cda).
fabrizio salini marcello foa
Man mano che il piano verrà implementato, le direzioni di Rete perderanno importanza: avranno solo il compito di collocare prodotti già pensati e realizzati dalle direzioni orizzontali. Diverranno cioè semplici organizzatori di palinsesto: davvero poco per postazioni finora considerate autentiche roccaforti del potere Rai.
monica maggioni 2
Le nomine al vertice dei Generi, già formalizzate in Cda nel gennaio 2020, sia pure tra polemiche e voti contrari, saranno il vero piatto forte del prossimo valzer di promozioni, spostamenti e conferme atteso per metà novembre, subito dopo il cambio alla guida dei Tg in scadenza.
Anche qui, diversi i direttori insediati dalla precedente gestione sarebbero destinati a restare. A cominciare da Stefano Coletta, che manterrebbe la superdirezione intrattenimento prime time. Così come Duilio Giammaria terrebbe i documentari. Per l'intrattenimento day time, assegnato due anni a Franco Di Mare (che però fra meno di un anno andrà in pensione), si agita molto Serena Bortone, conduttrice di Domani è un altro giorno .
CARLO FUORTES
Al posto di Ludovico Di Meo, assegnato a cinema e serie tv ma in procinto di traslocare a San Marino, dovrebbe arrivare da RaiCinema Paolo Del Brocco. Silvia Calendrelli prenderà la superdirezione cultura ed educational. La vicedirettrice di Rai Sport, Alessandra De Stefano avrà lo sport, che diventa un Genere e acquisisce pure i diritti tv; Maria Pia Ammirati la fiction; il direttore di Rai ragazzi, Luca Milano, il Genere kids.
stefano coletta foto di bacco
Resta la grande incognita sull'approfondimento, casella assai ambita perché ha la supervisione di tutti i talk. È lì che potrebbe approdare Giuseppe Carboni se, come pare, la tolda del Tg1 sarà conquistata da Monica Maggioni (fra non pochi mal di pancia di 5S e Pd).
«Il modello organizzativo per Generi, peraltro già adottato dai principali broadcaster pubblici europei - fa sapere la Rai in una nota - costituisce un fondamentale momento di discontinuità e un punto di ripartenza ineludibile per l'azienda, accelerando il processo di trasformazione digitale quale requisito necessario al mantenimento del ruolo centrale di servizio pubblico in un contesto multipiattaforma».
monica maggioni
Secondo la tabella di marcia stilata da Fuortes, «l'evoluzione operativa dall'organizzazione verticale a quella per generi si completerà con il varo del palinsesto estivo». Saranno cioè i nuovi superdirettori a decidere cosa vedremo tra luglio e agosto. I tempi sono strettissimi. E c'è già chi scommette che non ce la si farà.
STEFANO COLETTA 1 fabrizio salini marcello foa MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI 1