Maria Berlinguer per "la Stampa"
PAOLA FERRARI ALBA PARIETTI
«La prossima volta che nasco voglio essere un cane di Paola». Al telefono da Ibiza dove ha una casetta e dove presto la raggiungerà Paola Ferrari, l'amica del cuore, Alba Parietti scherza. È nota la passione di Paola per i cani (a casa ha quasi uno zoo). Ed è anche grazie a un cucciolo di bobtail che è nata la loro amicizia più che trentennale. Una sorellanza.
alba parietti e paola ferrari 3
«È un'amicizia molto, molto forte. L'ho vista per la prima volta a Sanremo. Ma a Milano, al Derby, tutti parlavano di questa ragazza giovanissima e bellissima per cui Franco Oppini aveva perso la testa. Non ne parlavano male ma insomma poi un giorno vado a Sanremo con il mio fidanzato del tempo e vedo Franco con una stragnocca alta un metro e 80, pelliccia di volpe, allora si portavano ancora, calze velate e capisco tutto quel vociare. Aveva un cucciolo di bobtail in braccio e ho avuto subito simpatia per questa donna bellissima. Per fortuna io non conosco la parola invidia».
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A dire il vero la bellezza non faceva certo difetto neppure a lei... «Sì ma lei era spettacolare» risponde Ferrari. «Ci siamo conosciute, abbiamo scoperto che abitavamo vicine, e abbiamo cominciato a frequentarci. Abbiamo vissuto una bella parte di vita insieme. Ci siamo molto divertite e condiviso tante cose. Persino gli amori: in tempi diversi abbiamo avuto fidanzati comuni».
Il debutto a «Galagoal» A rinsaldare e rendere unica l'amicizia anche Galagoal, la trasmissione che lanciò definitivamente Alba. «Avevamo trent'anni, lei aveva ricevuto un'offerta da Telemontecarlo per un programma che poi non andò in porto, le offrirono di condurre Galagoal per gli Europei di calcio a una cifra importante. Alba era molto incerta. Eravamo due ragazze e i soldi facevano comodo. Di calcio non ne sapeva molto mentre io avevo già fatto la mia prima Domenica sportiva: le davo lezioni di calcio sul terrazzo di casa mentre Francesco faceva i compiti».
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Va nei dettagli: «Scegliemmo insieme i vestiti, come il primo abitino nero con le borchie. Il successo può allontanare, invece per noi non è cambiato niente, abbiamo sempre gioito per i traguardi raggiunti dall'altra. Sono stata orgogliosa dei successi di Alba e anzi ho cercato di proteggerla perché io delle due sono quella più bacchettona, rompipalle. Poi lei dice che le devo anche i miei figli. Ed è vero. È stata lei a presentarmi mio marito».
marco de benedetti paola ferrari
Quell'amico che la sposò Paola usciva da una storia molto lunga «con un ragazzo perbene e un po' noioso e non avevo nessuna intenzione di accasarmi. Alba mi ha letteralmente costretto ad andare a una cena a casa di una sua amica, Emanuelle. Non avevo idea di chi fosse. Quando ho capito che era la moglie di mio cognato e che eravamo in attesa di quel Marco ho cercato di scappare ma Alba è stata bloccata da Tronchetti Provera. Me l'hanno presentato ma sono fuggita subito per andare a ballare al Plastic che era un locale underground molto divertente. Lui chiamò Alba per avere il mio numero, io le proibii di farlo ma lei continuò a lavorare sotto traccia. Ed è finita che ci siamo sposati. La nostra amicizia è scandita dalle coincidenze, entrambe figlie uniche di madri problematiche che abbiamo recuperato in età avanzata. Caratteri forti, tante affinità».
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Cane e gatto in politica Tra le tante affinità certo non c'è la politica. «L'abbiamo sempre pensata in modo opposto, ci siamo molto scontrate sulla Santanchè - dice Paola - per tantissimi anni, e abbiamo anche litigato diverse volte ma poi su tante battaglie la pensiamo nello stesso modo». Parietti spezza una lancia al capitolo fidanzati: «Confermo abbiamo avuto fidanzati in comune evidentemente abbiamo gli stessi gusti, ma ovviamente non ci siamo mai rubate un compagno». Continua: «Ci siamo conosciute che eravamo ragazzine e sono stata io a presentargli Marco. Sono stata davvero un cupido speciale visto che è un amore che dura da così tanto. Sono stata testimone di nozze». I
l racconto si ferma un attimo: «Ma sono le coincidenze che fanno paura. Io sono nata lo stesso giorno e lo stesso anno del fratello di Marco, Rodolfo, nella clinica Sant' Anna di Torino e pure Alessandro è nato il 2 luglio». La passione per il viaggio Che cosa vi ha legato in particolare? «I viaggi, le tante risate, un reciproco soccorso ma il primo gancio è stata la passione per i cani. Eravamo due ragazze. Io non ero nessuno, facevo cosette in tv, lei faceva la giornalista man mano abbiamo assistito ai successi dell'altra sempre con grande contentezza. Non c'è mai stata nessuna forma di invidia ma la piena condivisione delle fortune dell'altra», conferma Alba.
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Continua: «Tutto quello che abbiamo avuto io e Paola ce lo siamo straguadagnate. Mi ricordo di lei giovanissima che lavorava come una pazza. Forse ci lega anche il fatto che siamo due persone che hanno sempre basato le loro vite sulle loro forze. Due donne forti e belle. Ma ci siamo anche divertite tanto. Ancora oggi riusciamo a farci grandi risate. Paola è una persona molto autoironica».
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Più sorelle che amiche «La nostra è direi una sorellanza. Abbiamo discusso, ci siamo anche allontanate per periodi ma ci siamo sempre capite. Abbiamo avuto un'educazione severa. Eravamo due ragazze che avevano voglia di vivere però con il complesso di non essere prese sul serio dai genitori. Chissà forse anche a questo dobbiamo la nostra forza. Siamo state due donne estremamente fortunate nella vita ma è una fortuna che ci siamo costruite sempre lavorando».
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