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    ABODI-SCEMING! – IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVA IL DECRETO VOLUTO DAL MINISTRO ABODI CHE VARA LA “COMMISSIONE INDIPENDENTE PER IL CONTROLLO ECONOMICO-FINANZIARIO” DEI CLUB DI CALCIO E BASKET – LE NOMINE SARANNO GOVERNATIVE: DELLA PROPOSTA DI RIFORMA AVANZATA DA MALAGÒ NON È STATO ACCOLTA NEMMENO UNA VIRGOLA - LA COMMISSIONE SARÀ SCELTA DAL MEF E DAL MINISTERO PER LO SPORT E AVRÀ UN PRESIDENTE E SEI COMPONENTI...


     
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    Estratti da corrieredellosport.it

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    Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sportivo che vara la "famigerata commissione indipendente per il controllo economico-finanziario" dei club sportivi professionistici di calcio e basket. È questo l'annuncio, in apertura della conferenza stampa a Palazzo Chigi, del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi.

     

    Abodi: "Il controllo interesserà 100 club professionistici"

    "Il provvedimento che mi riguarda è in sei articoli", l'annuncio del ministro, specificando che l'Authority è nell'articolo 2. L'articolo 1 si occupa delle elezioni dei presidenti federali oltre il terzo mandato e "riguarda le federazioni nazionali, le discipline associate e gli enti di promozione, a livello nazionale e territoriale, e riguarda anche il Cip", il comitato Paralimpico. Sulla commisisone di controllo sulla gestione economico-finanziaria saranno interessati "100 club professionistici delle Leghe di calcio e del basket di Serie A".

     

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    Abodi: "Nessun pericolo sull'autonomia dello sport"

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    Abodi ha risposto così ad una domanda sui dubbi di Coni e Figc sull'Authority di controllo finanziario sui club: "Non c'è alcun pericolo per l'autonomia sport. La commissione farà valutazioni oggettive, le federazioni prenderanno decisioni. Rischio di squadre italiane fuori dalle competizioni internazionali?

     

    Non ci sono norme in contrasto con l'autonomia dello sport. La norma prevede precisi criteri; la commissione consegnerà le sue valutazioni alle federazioni che poi prenderanno le loro determinazioni sulle iscrizioni ai campionati".

     

     

    ABODI

    Matteo Pinci per la Repubblica - Estratti

     

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    Uno schiaffo al Coni, uno alle società sportive. La riforma Abodi sarà approvata oggi in Consiglio dei ministri ma il testo, da ieri in pre consiglio, è altamente infiammabile.

     

    Parliamo del decreto sport con cui il governo toglie all'influenza delle federazioni di calcio e basket il controllo sui bilanci delle squadre. Non sarà più un'agenzia, non sarà un'authority, bocciata per motivi tecnici, ma una commissione indipendente per la verifica e l'equilibrio economico finanziario delle squadre professionistiche. Ma l'indipendenza resta un concetto vago, visto che le nomine saranno governative.

     

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    Della proposta di riforma avanzata da Malagò non è stato accolto nulla, nemmeno una virgola. Anzi: a leggere la bozza è chiarissimo che una forte ispirazione sia arrivata dai fatti recenti, ossia le inchieste sulla proprietà del Milan e il caso dell'Inter. Il governo infatti con questa commissione mette le mani sulle scelte delle società stesse.

     

    La commissione oltre a verificare la correttezza e congruità dei bilanci, dovrà indicare "le misure correttive e riparatrici" che i club dovranno adottare.

     

    Ma attenzione, perché potrà addirittura indicare delle rettifiche da apportare per "neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria o straordinaria". In pratica, potrebbe cancellare operazioni finanziarie, o magari di mercato, se le ritenesse "non conformi"?

     

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    La commissione potrà svolgere "verifiche e ispezioni presso le sedi delle società" e si propone di indagare chi ci sia dietro i club, chiedendo "chiarimenti, informazioni e documentazione, anche quanto ai soggetti, sia persone fisiche che giuridiche, che controllano direttamente o indirettamente le società". Un tentativo apprezzabile di evitare l'opacità dei fondi di investimento, e l'argomento ad Abodi interessa: «ho ricevuto una mail dal fondo Oaktree che presentava le sue credenziali. Mi sembra un buon inizio».

     

    La struttura la sceglieranno il ministero per lo sport e il Mef: avrà un presidente e sei componenti, di cui due indicati dalle due federazioni, Federcalcio e Federbasket, altri due saranno invece il presidente dell'Inps e dell'Agenzia delle entrate (o dei loro delegati). La commissione costerà 3,5 milioni all'anno, un milione in più rispetto alla prima versione, di cui 1,9 milioni a carico delle federazioni (a occhio, 355 mila euro al basket, il resto alla Figc) e 1,6 milioni a spese delle società in percentuale sul fatturato. Si parte dal 2024/25.

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