donald wuerl theodore mccarrick
Franca Giansoldati per ''Il Messaggero''
È come se tutti i nodi - improvvisamente - fossero arrivati al pettine. Come se le contraddizioni che hanno disegnato il percorso interno alla Chiesa in materia di contrasto alla pedofilia si fossero date appuntamento tutte assieme.
L' APPUNTAMENTO
Fatto sta che l' imminente incontro con gli episcopati del mondo una specie di mini concilio convocato da Francesco per trovare una quadra alla grana gestionale degli abusi (sessuali e di potere) si sta trasformando in qualcosa di più ampio e allargato, tanto da sembrare, per certi versi, una specie di test sulla tenuta del pontificato. «Le coperture hanno minato la credibilità della Chiesa».
papa francesco bergoglio con il cardinal theodore mccarrick
A dare la misura delle crepe che dal 23 al 25 febbraio si misureranno in Vaticano è la lettera che il Papa ha scritto all' episcopato americano, forse il più diviso tra tutti, ma anche quello più influente e tradizionalmente più generoso nel sostenere economicamente la Santa Sede. Difficile per Roma non ascoltare la voce di quei vescovi.
DISCUSSIONI
I problemi con questo episcopato Papa Francesco li aveva focalizzati già dopo la pubblicazione dell' Amoris Laetitia il documento sulla famiglia al centro di tante discussioni dottrinali - quando erano affiorate nitide le due anime della Chiesa americana, una più attaccata alla tradizione e, l' altra, invece, più aperta e possibilista al punto da accogliere gioiosamente persino il popolo Lgbt nei testi ufficiali, offrendo al mondo una visione inclusiva e arcobaleno, anche a costo di risultare indigesta a molti.
il cardinale theodore mccarrick
Le cose si sono ulteriormente complicate con la scabrosa vicenda dell' ex cardinale pedofilo McCarrick e con l' insolita denuncia dell' arcivescovo Viganò. Due casi che hanno peggiorato la visione di un sistema malato che andava corretto. Per troppo tempo all' arcivescovo emerito di Washington McCarrick il Vaticano aveva accordato ampi sconti sulla sua condotta, prendendo tempo e ignorando le accuse, sia per non creare scandalo, sia per la benefica azione finanziaria svolta dal porporato sulle casse vaticane. Alla fine McCarrick è stato cacciato da Papa Francesco ma con evidente e ingiustificato ritardo.
DIVISIONI
carlo maria vigano
Una brutta pagina che ha scosso l' opinione pubblica americana, spaccando ulteriormente i cattolici negli Usa. Nel frattempo la bufera sugli abusi non smetteva di scavare fossati. La lettera del Papa ai vescovi americani è tutta permeata dal desiderio dell' unità: «Quando vediamo risorgere nuovi e vecchi discorsi fratricidi non possiamo rimanere prigionieri dell' una o dell' altra trincea ma occorre diventare strumenti di unità, di concordia e di pace».
Al centro del summit di febbraio si ripropone il dilemma di come riguadagnare la credibilità perduta. I vescovi insistono per una commissione esterna e autonoma con il potere di giudicare il comportamento dei vescovi o dei cardinali insabbiatori.
Una idea che in Vaticano, in questi ultimi cinque anni, ha fatto rotolare parecchie teste e innalzare una barriera difensiva.
SEGNALI
Gustavo Oscar Zanchetta
Forse proprio per disinnescare la tempesta perfetta che si profila all' orizzonte tra chi è favorevole a questa sperimentazione e chi no, il Papa ha chiarito che la questione abusi «non si risolve con decreti volontaristici o stabilendo semplicemente nuove commissioni come se fossimo capi di un' agenzia di risorse umane. Una simile visione finisce col ridurre la missione del pastore della Chiesa a un mero compito amministrativo».
Eppure il confronto di febbraio potrebbe ingarbugliarsi ulteriormente e finire per diventare la battaglia per il Fosso di Helm, come nella saga del Signore degli Anelli di Tolkien.
Un altro segnale negativo è la notizia del vescovo argentino Gustavo Oscar Zanchetta, grande amico del Papa e spostato cinque anni fa in Vaticano a fare l' assessore all' Apsa, perché aveva parecchi problemi con il clero locale. Zanchetta adesso è stato accusato di abusi sessuali.
Il Vaticano ha confermato l' inchiesta in corso precisando che al momento della sua promozione non erano emersi crimini a suo carico.
Gustavo Oscar Zanchetta
Come dire che non c' è stato nessun insabbiamento. «Le accuse di abuso sessuale risalgono a quest' autunno. Qualora venissero confermati gli elementi per procedere, il caso sarà rimesso alla commissione speciale per i vescovi». Fino a chiarimento Zanchetta si asterrà dal suo ruolo. In ogni caso un' altra tegola sul pontificato di Francesco.