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    ADDIO ALL'ULTIMO CUSTODE DEL “GATTOPARDO”. È MORTO A 89 ANNI GIOACCHINO LANZA TOMASI, FIGLIO ADOTTIVO DI GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA – MUSICOLOGO E STORICO DEL TEATRO D’OPERA, SOVRINTENDENTE AL SAN CARLO DI NAPOLI DAL 2001 AL 2006, HA TENUTO VIVA LA MEMORIA DEL GRANDE SCRITTORE SICILIANO. E HA RECUPERATO, DOPO LUNGHI RESTAURI, IL PALAZZO LAMPEDUSA ALLA MARINA, A PALERMO, NEL QUALE IL PRINCIPE AUTORE DEL “GATTOPARDO” VISSE FINO ALLA MORTE…


     
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    Estratto dell’articolo di Emanuela Minucci per www.lastampa.it

     

    gioacchino lanza tomasi gioacchino lanza tomasi

    È stato il custode dell'eredità de «Il Gattopardo» e ha tenuto viva la memoria dell'autore del capolavoro letterario, il suo padre adottivo, il principe scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo 1986 - Roma 1957): il musicologo e storico del teatro d'opera e del melodramma Gioacchino Lanza Tomasi ha chiuso per sempre gli occhi ieri sera, mercoledì 10 maggio, all’età di 89 anni nello storico Palazzo Lanza Tomasi in via Butera a Palermo, dove era tornato dopo un ricovero, per problemi polmonari e cardiaci, all'ospedale palermitano Buccheri La Ferla.

     

    giuseppe tomasi di lampedusa con gioacchino lanza tomasi 1 giuseppe tomasi di lampedusa con gioacchino lanza tomasi 1

    Lanza Tomasi era presidente onorario dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa e della giuria dell'omonimo Premio letterario. Dell’illustre padre adottivo ha curato la pubblicazione dell’opera letteraria, conclusa con il «Meridiano» Mondadori (1994-95).

     

    Ed è stato pure autore di «Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Una biografia per immagini» (1998) e «I luoghi del Gattopardo» (2001), entrambi editi da Sellerio.

     

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    Nato a Roma l’11 febbraio 1934, Gioacchino Lanza Branciforte Ramírez era il terzogenito del senatore Fabrizio Lanza Branciforte Ruffo, conte di Mazzarino e di Assaro, e di Conchita Ramírez Camacho, figlia ed erede di Venceslao marchese di Villa Urrutia.

     

    Si trasferì con la famiglia a Palermo dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 1953 insieme ad altri giovani intellettuali palermitani, fra cui il coetaneo Francesco Orlando, futuro critico letterario, iniziò la frequentazione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo lontano cugino, cui restò vicino negli ultimi quattro anni di vita e dal quale nel 1957 venne adottato, assumendo quindi il cognome Lanza Tomasi.

    giuseppe tomasi di lampedusa con gioacchino lanza tomasi giuseppe tomasi di lampedusa con gioacchino lanza tomasi

     

    Dopo la morte dello scrittore siciliano, Lanza Tomasi ne raccolse l'eredità intellettuale, conservandone la memoria e recuperando, dopo lunghi anni di restauro, l’ultima dimora, il Palazzo Lampedusa alla Marina (divenuto poi Palazzo Lanza Tomasi), in cui il principe autore del «Gattopardo» visse fino alla morte e in cui raccolse la sua biblioteca storica.

     

    Avviata la carriera come critico musicale, nel 1965 Lanza Tomasi inizia la sua attività di organizzatore musicale e sarà via via direttore artistico di varie istituzioni: l’Accademia Filarmonica Romana (1973-75 e 1988-92), il Teatro Massimo di Palermo (1971-75), il Teatro dell’Opera di Roma (1976-1984), l’Orchestra Sinfonica e Coro di Roma della Rai (1984-1992), il Teatro Comunale di Bologna (1992-1995).

     

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    È stato direttore generale della Fondazione Roma Europa Arte e Cultura e consulente per la ricostruzione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Dal 1996 al 2000 ha diretto l'Istituto Italiano di Cultura di New York. Specialista dell’opera di Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, dal 1983 è stato professore ordinario di Storia della Musica presso l'Università di Palermo […]

     

    Gioacchino Lanza Tomasi è stato dal 2001 al 2006 alla guida del Teatro San Carlo di Napoli: in qualità di sovrintendente ne ha rilanciato l'attività in grande stile, promuovendo la ripresa di opere uscite dal repertorio, la diffusione delle nuove tendenze del teatro musicale contemporaneo e l'affidamento degli allestimenti a pittori e scultori di fama, collaborando, tra gli altri, con Roberto De Simone, Arnaldo Pomodoro e Michelangelo Pistoletto.

     

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    Ha pubblicato numerose opere tra cui: «Le ville di Palermo» (Il Punto, 1966, con introduzione di Cesare Brandi), «Castelli e monasteri siciliani» (Lito-Tipografiche Ires, 1968, con Enzo Sellerio), «Guida all'opera» (Mondadori, 1971), «Ernani di Giuseppe Verdi. Guida all’opera» (Mondadori, 1982), «Erik Satie e la musica del surrealismo» (Officina Edizioni, 1976), «Vincenzo Bellini» (Sellerio, 2001). Ha firmato articoli e saggi anche su musicisti contemporanei: Bussotti, Pousseur, Sciarrino, Stockhausen, Kagel, Berio. […]

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