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    ADDIO LIBERO MERCATO: IN EUROPA È COMINCIATA L’ERA DELLA RINAZIONALIZZAZIONE! – È ARRIVATA L’UFFICIALITÀ: LA SOCIETÀ EDF, CHE CONTROLLA LE CENTRALI NUCLEARI FRANCESI TORNERÀ COMPLETAMENTE PUBBLICA. LO STATO SBORSERÀ 9,7 MILIARDI DI EURO PER L’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO. DOPO LA SOSPENSIONE IN BORSA, IL TITOLO È TORNATO AGLI SCAMBI ED È VOLATO – VEDRETE: PRESTO ANCHE GLI ALTRI PAESI EUROPEI (GERMANIA IN TESTA) SI AVVIERANNO SULLA STESSA STRADA…


     
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    Fausta Chiesa per www.corriere.it

     

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    Edf tornerà completamente pubblica e per salire dall’84 al 100 per cento lo Stato francese sborserà 9,7 miliardi di euro. Il 19 luglio Parigi ha confermato la sua intenzione di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) per acquisire il 100% del gruppo. Un’operazione che secondo i dati trasmessi dal ministero dell’Economia, costerebbe 9,7 miliardi di euro.

     

    L’Opa sul 15,9% del capitale restante si farà sulla base di un’offerta di 12 euro ad azione. Questo prezzo rappresenta una aumento del 53% rispetto alla quotazione del titolo rilevata in Borsa prima che lo Stato annunciasse la rinazionalizzazione e un aumento del 34% rispetto alla media borsistica dei 12 mesi precedenti.

     

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    Sospesa in Borsa dal 13 luglio su richiesta della stessa Edf, la quotazione è ripresa dopo l’annuncio la mattina del 19 luglio e il titolo è subito schizzato e ha chiuso a + 14,7% in apertura, sopra 11,7 euro ad azione, vicino ai 12 euro proposti nell’Opa di Stato.

     

    La rinazionalizzazione di Eléctricité de France era stata annunciata il 6 luglio dalla neo-premier di Francia, Elisabeth Borne. «Questa operazione attribuisce a Edf i mezzi necessari per accelerare l’attuazione del programma di rinnovo nucleare voluto dal presidente Emmanuel Macron e il dispiegamento di energie rinnovabili in Francia», ha affermato in una nota il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire.

     

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    Il gruppo, che controlla le centrali nucleare in Francia, ha un debito che potrebbe superare i 60 miliardi di euro a fine 2022 ed è esposto a pesanti spese finanziarie, presenti e future, oltre che a grandi cantieri industriali. Edf deve anche fare i conti con centrali atomiche sempre più vetuste, con metà dei reattori fermi per manutenzione o per problemi di corrosione. Per il governo di Parigi, l’Opa è il modo più semplice e diretto di realizzare l’operazione, piuttosto che varare una legge di nazionalizzazione mai più fatta dal 1981.

     

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    L’esecutivo intende depositare l’Opa presso l’Autorità per i mercati finanziari (Amf) entro inizio settembre, con l’obiettivo di concludere l’operazione a fine ottobre, riferiscono fonti del ministero francese dell’Economia. Il Parlamento dovrà comunque dare il proprio via libera alle risorse necessarie per concludere l’operazione nella manovra finanziaria correttiva del 2022. Il testo è attualmente in corso d’esame all’Assemblea nazionale.

     

    In Borsa Edf era sbarcata nel 2005 e il valore dell’azienda è crollato dai 32 euro 27 anni fa a meno di 8 euro prima dell’annuncio della rinazionalizzazione. Durante la campagna presidenziale che lo ha portato per una seconda volta all’Eliseo, Macron ha annunciato il lancio di un programma di almeno sei reattori nucleari di nuova generazione Epr, il cui unico modello attualmente in costruzione in Francia, a Flamanville, ha accumulato oltre dieci anni di ritardo.

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