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    ADDIO ‘PUPPE’ – OSSERVA NON TOCCARE, GUARDA NON DESIDERARE: AL TEMPO DEL #METOO I MASCHI NON POSSONO PIU’ CORTEGGIARE UNA DONNA, NE’ DIRE LA LORO SUI FIGLI - ESSERE UOMO OGGI E’ DI UNA DIFFICOLTA’ INCREDIBILE CONSIDERATO L’OBBLIGO DI ADORAZIONE SUPINA A MICHELA MURGIA, SEX SYMBOL DEL PENSIERO DOMINANTE. POI DICI CHE UNO SI BUTTA SU YOUPORN


     
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    Emanuele Ricucci per “Libero quotidiano”

     

    tre scapoli e un bebè tre scapoli e un bebè

    Cosa possiamo fare? Cosa ci è concesso? Ci illuminate, ci istruite?

    Femministe americane, lesbiche ecuadoregne, trans brasiliani, fluid gender di tutto il mondo, sacerdotesse di Saffo, qualcuno ci spiega per favore? L' arrotino non potrà più arrivare. L' idraulico non lo potrete più chiamare. Il postino avrà il terrore di suonare. Essere uomo oggi è una faticaccia. Mica è facile conciliare l' essere mafioso con l' essere stupratore, colpevole, violento, razzista, fascista, ma anche antidemocratico, irresponsabile, cattivo, contenitore di sperma pronto a fare il padre per soggiogare i figli, abortista. Non si capisce dove si trova tutto questo tempo.

     

    Non è facile neanche più esistere nel dovuto rispetto della propria intima condizione naturale, tra un' Angela Finocchiaro che in Rai condanna tutti i maschi a essere "pezzi di merda" e una Céline Dion che supera in volontà distruttiva persino il Céline originale («È il nascere che non ci voleva»),e le canta alla spontanea leggiadria della natura, sognando bambini lontani da ogni stereotipo, da plasmare nell' orizzonte della fluidità sessuale, per liberarli «dai ruoli tradizionali del ragazzo/ragazza e consentire ai giovani di crescere su valori di uguaglianza», come si legge sul sito del suo nuovo brand di moda per piccoli, di cui sta promuovendo l' immagine "gender fluid".

     

    tre scapoli e un bebè tre scapoli e un bebè

    SALTATA LA COSTOLA Essere uomini, biologicamente maschi, solo per il fatto di essere tali è una condanna: l' uomo non è più il completamento della donna, ma la sua contrapposizione (in)naturale. È saltata persino l' ingentilita storia biblica della costola. Oggi l' uomo, secondo il vangelo moderno, nasce da una crisi di nervi della donna dovuta al ciclo. La donna fa da sé, la donna fa per tre. Essere uomo, oggi, è disgrazia, non solo in parallelo con la condizione femminile. Nulla c' entrano le giuste battaglie contro la violenza.

     

    Ma nel tentativo complessivo di devirilizzare, annichilire, distruggere la figura maschile nella sua singolarità, sgranellandola in uno stereotipo. E lì relegandola per metterne in discussione l' essenzialità, l' utilità.

     

    MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA

    Essere uomo oggi è di una difficoltà incredibile, considerato l' obbligo di adorazione supina a Michela Murgia, sex symbol del pensiero dominante, per essere serenamente accettati nel dibattito. Lei, mistress dell' egemonia culturale. E allora, giustamente, si ricorre al porno. Uomo pornonauta, ormai fatto risaltare come un butterato verme liscio che si distrugge di manovelle per sublimare la propria solitudine, colpevole anche solo di provarci con una donna e per questo autoimpedendosi di fare del perverso male. Non ci resta che piangere, come nel film, quando la tenzone tra la setta di Andrea del Salomone e Savonarola censurava la moralità, e le donne non erano neanche immaginabili. E allora, in chiesa, bisognava fissarle dritte negli occhi, tutti. Perché non vincerà l' austerità.

     

    Addio ai «castella e alle bianche femmine dalle grandi puppe» monicelliane. Addio puppe.

    MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA

    Uomini ridotti alle macerie di se stessi, sparigliati, isolati come un' armata Brancaleone, perennemente colpevoli, responsabili, oppressi, socialmente stressati. Essere uomo oggi è un dramma. Anche per la donna. Se padre non si ha diritto ad instaurare un rito di rappresentanza con i propri figli, una trasmissione di indirizzi formativi che cresce, educa, costituisce un riferimento.

     

    LA SCULACCIATA È notizia di queste ore che anche solo uno schiaffo correttivo dato al proprio figlio costituirà reato, come accade in Francia, non essendo più considerato "violenza educativa ordinaria". Il Paese transalpino è il cinquantacinquesimo nel mondo a bandire le punizioni corporali sui bambini. Maschio, come ti permetti di incarnare l' immagine ferma, qualunque cosa accada al tuo tempo e a quello del mondo, di patria potestà?

     

    Patria non puoi essere, figuriamoci potestà, parolaccia fascista. Al limite dovresti essere matria, la terra "dei madri", murgianamente parlando.

    Forse ti è concessa la fantasia erotica di essere madrepatria. E come osi di imprimere potestà su qualcun altro?

     

    Potestà? E che potere hai, quale diritto? Non sei pater familias, figuriamoci pater, cosa ti senti Dio? Né familias, dato che il concetto di famiglia è trasandato come i pantaloni di un sessantottino alla facoltà di filosofia che realizzava la libertà di una rivoluzione sessuale non lavandosi per giorni. Pater familias, uomo come puoi sentirti il perno della continuità, il ponte certo su cui cammina la storia della tua stirpe?

     

    tre uomini e una culla tre uomini e una culla

    Essere uomo oggi è un disastro di onanismo. Come fai a vivere la tua virilità senza sentirti colpevole di oltraggiare la superiore sensibilità della donna? Sii condannato a essere una bestia mitologica, metà operaio dei Village People, metà semaforo spento di notte sul lungo Tevere. Non ti è concessa la funzione riproduttiva, né quella familiare, non quella sociale, né sentimentale.

    Nulla ti salverà, uomo. E ritieniti "fortunato" a mantenere nella definizione "omo" come atto di gratitudine verso quei tuoi simili che hanno capito che l' eterosessualità è una colpa, come la bianchezza delle carni.

    MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA

     

    Non ci sarà per te un' agoghé, né un amphidromía, non porterai tuo figlio in braccio girando attorno al focolare per dargli il benvenuto nel mondo, poiché esso non t' appartiene. Perché questo tempo non vuole che tu sia protagonista della vita, ma spettatore. E così tra "femen" e "metoo", in un' adolescenza infinita tra le palafitte emozionali, Marco Ferradini e il suo teorema vanno al rogo come Galileo, per aver visto la verità, mentre viene neutralizzato il gioco di squadra, la complicità, lo sfottò che conduce all' eros, la litigata prima di fare l' amore, per trasformare tutto in una sorellanza. Osserva, non toccare. Guarda, non desiderare.

     

    Pensa, non godere. Sogni di rivolta contro il porno moderno, contro quei costrutti ossessivamente antipatriarcali, che stanno trasformando l' uomo in un' escrescenza benigna sulla spalla di una donna.

    MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA michela murgia michela murgia MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA

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