Matteo Pinci per “la Repubblica”
Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT24
La versione di Gabriele Gravina, presidente del calcio italiano, è il tentativo di conciliare un movimento che si sfalda proprio adesso che il governo sembra pronto a dare il via libera alla ripartenza del campionato. «La Lega Serie A ha indicato il 13 giugno come data per la ripresa. Aspettiamo l' incontro con il Ministro Spadafora il 28 maggio per capire se e quando potremo fissare una data che in tanti aspettano: i tifosi, gli addetti ai lavori e le decine di migliaia di lavoratori dell' indotto che vedono i propri posti di lavoro a rischio», dice a Repubblica il numero 1 della Figc. Adesso l' avversario non è più il ministro ma il sindacato: la rivolta dei calciatori, giovedì, ha trasformato la Federcalcio in una polveriera.
spadafora gravina
L' agitazione I giocatori sono sul piede di guerra, parlano di "stupore e imbarazzo", dopo che la Figc ha autorizzato i club a iscriversi anche se non pagheranno gli stipendi di marzo e aprile, purché versino (entro il 31 agosto) quelli di maggio e aprano intanto un contenzioso sulle altre due mensilità, quelle che dovevano essere oggetto di un taglio concordato che non c' è poi mai stato.
C' è persino chi minaccia lo sciopero. Per Gravina «sarebbe paradossale pensare a uno sciopero dei calciatori oggi che il Paese cerca di ripartire. Noi non abbiamo autorizzato i club a non pagare, sarà il Collegio arbitrale a decidere sui contenziosi relativi agli stipendi.
gravina spadafora dal pino
Auspicavamo un accordo sui tagli tra le leghe e l' Assocalciatori, ma non c' è stato verso. Peraltro resta l' obbligo di pagare tutti gli emolumenti a chi ha un contratto al minimo federale, le fasce più deboli sono tutelate». Ma ai calciatori non basta, e in consiglio hanno chiesto fondi straordinari da aggiungere alla cassa integrazione per chi gioca in C. Gravina non è d' accordo: «Il mondo del calcio ha una responsabilità verso il Paese e verso il governo: non si possono chiedere interventi pubblici e poi minacciare di non voler giocare.
I lavoratori di altri settori sono nelle stesse condizioni, perché i calciatori dovrebbero avere aiuti ulteriori? Ho proposto di istituire un fondo di solidarietà per i dilettanti e i professionisti con i redditi più bassi. Disponibilità massima».
Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT45
La ripartenza della Serie A «Le competizioni si concludono in base al merito sportivo, se qualcuno pensava di derogare è rimasto deluso», l' avviso di Gravina. Insomma, non ci sarà una sanatoria che consentirà di evitare le retrocessioni per quest' anno. «Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, i campionati devono essere portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre play-off e play-out con la partecipazione di tutti i club divisi per fasce di classifica. Solo come ultima istanza, se non sarà possibile riprendere, potremmo individuare un criterio oggettivo per la definizione delle graduatorie, seguendo un algoritmo, ma sempre con promozioni e retrocessioni.
damiano tommasi foto di bacco
Decideremo tutto nella prima settimana di giugno». I play-off sono utili anche a scoraggiare eventuali giochi sporchi. «I furbetti sono avvisati, un pool verificherà puntualmente tutte le situazioni. Non è più possibile che uno esca fuori e dica: "fermiamo tutto", perché così vince lui», dice Gravina. E alla Serie C (ma non solo) che ha chiesto di bloccare le retrocessioni arriva una risposta secca: «Non si può creare consenso attorno a quest' ipotesi, che è contro i valori base dello sport. Le retrocessioni ci saranno».
Un nuovo format a settembre Ma le novità non si fermano a questo campionato: «Il 1° settembre non parte un nuovo campionato, ma solo la nuova stagione. Faremo delle riflessioni, sia sulla data di inizio del nuovo torneo sia sul format futuro. Non dico di più ma può esserci una modalità diversa per consentire un campionato più avvincente e meno carico di impegni ». Insomma, gli eventuali play-off di quest' estate potrebbero rivelarsi un esperimento utile per l' immediato futuro.
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