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Estratto dell'articolo di Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
[…] La Spagna che affronteremo giovedì a Gelsenkirchen sarà ben diversa da come l’abbiamo conosciuta negli ultimi anni. […] Tra le pieghe del roboante 3-0 rifilato ai croati in un tempo, c’è un dato inequivocabile: per la prima volta dal 2008, sedici anni fa, le Furie Rosse hanno vinto una partita di un grande torneo «perdendo» la sfida del possesso palla, 46-54.
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Tiki-taka adiòs? Vedremo, di sicuro è almeno un arrivederci. Oggi la Spagna è più verticale, aggressiva, rapida. E cinica. Il punto di svolta è stato lo choc dell’eliminazione agli ottavi contro il Marocco al Mondiale in Qatar del 2022, quando il possesso palla raggiunse il picco del 77% con oltre 1.019 passaggi, gran parte dei quali evidentemente inutili. Da strategia raffinatissima, che portò ai successi della Generación Dorada capace di conquistare due Europei e un Mondiale fra 2008 e 2012, il gioco spagnolo si era trasformato uno sterile esercizio di stile, una caricatura di sé stesso. Il mondo cambia, il fùtbol anche.
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[…] Il c.t. De La Fuente, uomo pacato, una sorta di normalizzatore dopo l’hombre vertical Luis Enrique, […] ha spiegato così la sua eresia, scegliendo la via più diretta, proprio come sul campo: «Non voglio modificare la filosofia tradizionale, ma ci sono momenti in cui si può arrivare in porta scegliendo altre strade».
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Vedi il primo gol, con Morata: nessuna ragnatela di passaggi a ipnotizzare gli avversari, ma un filtrante rapido dell’ex napoletano Fabian Ruiz, in gran forma. In 4 secondi la palla era in porta. A proposito: Alvarito è uscito dal campo al 67’ dolorante, ma giovedì ci sarà[…]Dal sedicenne Yamal a Pedri trequartista tattico, sabato ha funzionato tutto. Anche se serve capire quanto la Croazia ci abbia messo del suo. E qualche sospetto c’è. Tiki-taka o no, ce la giochiamo.
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