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    ATTENZIONE, CADUTA GRANDI VECCHI – BAZOLI IMPELAGATO CON UBI, IL COMPARE DEMOCRISTIANO GUZZETTI NEI GUAI CON L’AFFAIRE MONTE DEI PASCHI: È INDAGATO ANCHE PER INSIDER TRADING, OLTRE CHE PER AGGIOTAGGIO


     
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    Gianluca Paolucci per “la Stampa

     

    «Al momento non ho nessuna notizia formale della pendenza del procedimento penale di cui si parla e quindi non so replicare al contenuto delle suggestive notizie giornalistiche. Sono naturalmente disponibile ad essere sentito dagli organi inquirenti onde acclarare la realtà storica dei fatti riguardo alle illazioni o alle supposizioni che nulla hanno a che fare con la verità» .

    Profumo Presidente di Banca Mps insieme a Riffeser e Giuseppe Guzzetti il Presidente Acri la casi tutte le Fondazioni Bancarie Italiane Profumo Presidente di Banca Mps insieme a Riffeser e Giuseppe Guzzetti il Presidente Acri la casi tutte le Fondazioni Bancarie Italiane

     

    Il presidente di Fondazione Cariplo e di Acri, Giuseppe Guzzetti, torna con una nota sulle notizie di una indagine a suo carico - ribadendo di essere intervenuto nell’interesse della Fondazione - della procura di Milano per i fatti relativi al tentativo di acquistare una quota di Mps dalla fondazione senese a ridosso dell’assemblea di fine 2013. Intanto emergono ulteriori dettagli sull’inchiesta: oltre al reato di aggiotaggio, nel fascicolo a carico di Guzzetti sarebbe indicato anche il reato di insider (ovvero, la semplice rivelazione di notizie riservate).


    Il lavoro dei milanesi Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici in queste settimane è però concentrato su altri aspetti. In particolare, dopo l’avviso di fine indagini che ha contestato il falso in bilancio per il 2009 agli ex vertici , alla banca e a Nomura, controparte della ristrutturazione del derivato Alexandria. 

    GIOVANNI BAZOLI E GIUSEPPE GUZZETTI GIOVANNI BAZOLI E GIUSEPPE GUZZETTI


    Gli uomini del nucleo valutario della Guardia di finanza hanno esaminato i bilanci degli anni successivi al 2009, oggetto di una serie di informative. In particolare, in una annotazione di P.g. di fine marzo, si cita la deposizione di un dipendente di Nomura, Francesco Cuccovillo, secondo il quale lo scambio di Btp 2034 tra Mps e Nomura - il sottostante del contratto Alexandria - non sarebbe mai avvenuto, in quanto gli acquisti del titolo italiano sarebbero avvenuti solo «figurativamente».Nomura avrebbe invece acquistato altri Btp a scadenza più lunga, per un valore nominale inferiore ai 3 miliardi previsti nei contratti.

     

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    Inoltre, riferisce ancora Cuccovillo, «Nomura ha sempre considerato l’operazione, fin dall’origine, come un Cds (crediti default swap, una «protezione sul rischio di credito dello Stato italiano, ndr). Ma anche in forza della effettività dello scambio, scrive la Gdf, Montepaschi ha potuto contabilizzare l’operazione con la tecnica cosiddetta «a saldi aperti». adottata sia dal vecchio management che dal quello attuale. Ovvero, considerando le singole parti dell’operazione e non la «visione unitaria» dell’accordo.

     

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     In un’altra informativa do fine dicembre 2014 si soffermano sulla contabilizzazione «a saldi aperti» dell’operazione Alexandria nei bilanci dal 2010 fino alla semestrale del 2014. Concludendo che «la banca senese potrebbe aver dichiarato per un periodo significativo a partire da gennaio 2010 con riferimento alle operazioni in Cds un patrimonio di vigilanza superiore a quello effettivo».

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    Ieri intanto si è insediato il nuovo Cda di Mps, che ha confermato il tandem Profumo-Viola.

     

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