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    SOLO “MORTI DI FAMA” PER LE CASE DI LIGRESTI - SOLO INQUILINI “CHE CONTANO” NEL PALAZZO DEI LIGRESTOS AI PARIOLI: ALFANO, BOCCHINO E BRUNETTA, DA MASI ALLE FIGLIE DI GERONZI, DA GENERALI DEI SERVIZI A MARCO CARDIA, FIGLIO DELL’EX PRESIDENTE DELL’INCORRUTTIBILE CONSOB - GIARDINO CON FONTANA E POLIZIA PENITENZIARIA (PAGATA DA CHI?) A SORVEGLIARE 24H - AFFITTI DA CAPOGIRO? MADDECHÉ! GLI AMICI DI DON SALVATORE PAGANO LA METÀ DEL PREZZO DI MERCATO…


     
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    Fabrizio d'Esposito per "il Fatto quotidiano"

    ANGELINO ALFANOANGELINO ALFANO RENATO BRUNETTARENATO BRUNETTA

    Sul cruscotto del camper della Polizia penitenziaria, un Mirage Ducato di colore bianco, c'è un borsone dell'Astrea Calcio. La portiera è spalancata. Dentro, la tv è accesa. Uno di quei programmi che fondono tragedie e tronisti. Sono le tre del pomeriggio. Gli agenti sono due. Arriva un suv e parcheggia. Scende un filippino corpulento. È il domestico di casa Alfano. Si carica sulle spalle giacche e camicie imbustate, fresche di lavanderia, e tiene per mano un bambino. Poi si avvicina al camper.

    Un agente sale su, prende un mazzo di chiavi e glielo dà. Angelino Alfano non è più ministro della Giustizia ma ha sempre la scorta, 24 ore su 24. Anche davanti la sua abitazione. Via delle Tre Madonne, ai Parioli, il quartiere più alto borghese di Roma. Dal numero civico 14 al 18 l'ingresso è lo stesso. Tre palazzine per una quarantina di appartamenti. Sono il simbolo del capitalismo di relazione sull'orlo del crac di don Salvatore Ligresti. In via delle Tre Madonne, è il padrone di casa del segretario del Pdl, siciliano come lui e come Ignazio La Russa, altro suo inquilino vip nella capitale, però a Prati in via Ciro Menotti.

    Un tempo questo prestigioso condominio umbertino era dell'Ina, poi è finito nelle grinfie della Milano Assicurazioni del clan Ligresti. La famiglia Alfano è un paio d'anni che vive qui. Da allora, i residenti hanno un benefit in più. La strada è "bonificata" per un centinaio di metri. Transenne e divieti di sosta. Due auto della Polizia penitenziaria più il camper. Vigilanza continua. Il vialetto d'ingresso è presidiato dal portiere, che controlla la sbarra automatica e le auto che entrano.

    Mauro MasiMauro Masi itl55 benedetta chiara geronziitl55 benedetta chiara geronzi

    C'è pure la fontana. La palazzina di Alfano è sul lato sinistro appena oltre la sbarra. Non è l'unico politico vip che paga l'affitto a don Salvatore. Un altro locatario è Renato Brunetta, ex ministro della Funzione pubblica, che da poco ha preso anche un casale sull'Aurelia, alle porte di Roma. Quanto pagano? La metà del prezzo di mercato. Ai Parioli si mette piede con non meno di 30-33 euro al metro quadro. Invece gli inquilini dei Ligresti se la cavano con poco. Circa quattromila euro al mese per 230 metri quadri più box.

    Un affare. O una fortuna. Capitata non solo ad Alfano e Brunetta. Nella palazzina centrale abitavano Italo Bocchino e Gabriella Buontempo prima di separarsi. Il proconsole finiano di Fli ebbe la "dritta" quando era ancora nel Pdl grazie ad alcuni amici. Prima, nello stesso edificio, c'era Giuditta Saltarini, la vedova di Renato Rascel, che nel maggio di due anni fa, quando seppe i prezzi d'affitto, sbottò con una cronista dell'Unità: "Davvero Bocchino paga 4 mila euro al mese? Beato lui, a me chiesero cifre da capogiro, non ho voglia di ripescare le carte, ma so che la cifra era così alta che me ne andai.

    Quando si parlò di dismissione, noi vecchi inquilini pensammo di poter comprare la casa in cui avevamo abitato tutta la vita, facemmo domanda per il diritto di prelazione ma ci hanno preso in giro, volevano solo buttarci fuori". Per fare posto ai suoi inquilini importanti, don Salvatore Ligresti cacciò infatti tutti quelli che c'erano prima.

    Lamberto e Marco CardiaLamberto e Marco Cardia

    Con la sola eccezione del professore-deputato Rocco Buttiglione, oggi nell'Udc, che già se n'era andato. La Milano Assicurazioni non guardò in faccia a nessuno. Nemmeno alla signora Elsa Vincenzi, di novant'anni. Vedova di un dirigente dell'Ina, aveva un contratto dal 1954. Sfratto, nonostante la legge sulle categorie protette. La portarono via i carabinieri. Lei fece causa e il giudice le riconobbe un milione e 600 mila euro di danni. Anche perché, alla signora Vincenzi, era stato negato il diritto di prelazione.

    Il tour in via delle Tre Madonne 14, 16 e 18 riserva altri incontri di potere, nel vialetto sorvegliato da agenti e portiere. Mauro Masi si trasferì qui da direttore generale della Rai, alto burocrate fedele al Cavaliere e alla cricca di Gianni Letta. Ci è rimasto anche oggi che è amministratore delegato della Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici. Alle quattro del pomeriggio l'andirivieni dei domestici è incessante. Portano la spazzatura fuori (non c'è raccolta differenziata) o il cane a spasso.

    Salvatore LigrestiSalvatore Ligresti

    Alcuni hanno persino una casa tutta loro, qui dentro. Nel vecchio appartamento della Saltarini, per esempio. Merito delle sorelle Benedetta e Chiara Geronzi, figlie di Cesare, l'ex presidente delle Generali. Anche loro vivono nel condominio. E quando lo studio di Fabrizio Lombardo (marito di Chiara) e Stefano Ricucci si liberò, vi fecero alloggiare il personale di servizio delle loro case. Essere "figli di" è un altro requisito per il capitalismo di relazione dei Ligresti.

    L'elenco dei super-inquilini di via delle Tre Madonne si conclude con Marco Cardia di Lamberto, ex presidente della Consob, la commissione che vigila sulla Borsa. Il ligrestismo immobiliare è un mix di berlusconismo e grand commis. Senza dimenticare, però, un'inclinazione politica bipartisan. Giovanna Melandri, già ministra del centrosinistra ed ex veltroniana, ci fece un pensiero ma l'affitto era troppo alto. In compenso, lo segnalò a un'amica.

     

     

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