Ignazio Mangrano per la Verità
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A gettare acqua sul fuoco delle polemiche interne ai 5 stelle scaturite dalla prima, vera, frizione internazionale, ci pensa dall' America il più «incendiario» dei grillini, Alessandro Di Battista.
Emigrato temporaneamente negli States, per coltivare le sue ambizioni di videomaker e narratore, colui che è considerato la punta di diamante dell' opposizione interna al Movimento - rispetto all' ala governista incarnata da Luigi Di Maio-, si è schierato compattamente e apertamente con la linea dura dell' esecutivo sull' emergenza immigrazione. «Sono in accordo con Toninelli (Danilo, ministro delle Infrastrutture da cui dipende la Guardia costiera, ndr)? Sì, lo sono.
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E lo sono anche con Luigi Di Maio. Credo che questa, fermo restando che nessuno non ha salvato le vite in mare, sia l' unica strada per mettere l' Europa davanti alle sue responsabilità. E questo non è razzismo, avanti tutta quindi. Razzista è chi ha bombardato la Libia e ci stava Giorgio Napolitano quando è successo», ha detto l' ex deputato nel corso di una diretta Facebook realizzata in un ristorante di San Francisco.
Di Battista ha poi continuato attaccando il presidente francese Emmanuel Macron che aveva da poco accusato di cinismo l' Italia per non aver fatto attraccare la nave Aquarius in un suo porto: «Per me non c' è nulla di razzista, altrimenti pubblicamente mi dovete tutti dire che Macron è un razzista perché ha chiuso quei porti lì, e voglio capire per quale motivo persone che sentono intimamente di essere di sinistra non battono ciglio quando ci sono casi di corruzione internazionale in Nigeria, quando si è bombardata la Libia o quando questi esponenti della nuova sinistra europeista mondiale come Macron chiudono le frontiere».
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Poi c' è spazio anche per un giudizio piuttosto netto sui flussi migratori in atto dal continente africano verso l' Europa: «Io ci ho lavorato in Africa, in Congo. Per me il futuro degli africani è in Africa. Perché nessuno può essere costretto ad andarsene come voi cervelli in fuga o come un ragazzo congolese». E ancora: «Le motivazioni per cui scappano? Ci sono responsabilità dell' Occidente, di multinazionali, di politici. Pensiamo veramente che l' esodo sia giusto? Questa non è una deportazione di sistema che consente l' abbassamento salariale in Italia perché alcuni lavori li fanno questi disgraziati? È razzista questo discorso?».
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