Monica Serra per “la Stampa”
ALBERTO GENOVESE
Riavvolgere il nastro della vita di Alberto Maria Genovese non è un lavoro facile. Ma quello che faceva dentro e fuori il suo attico degli orrori con vista Duomo ora è fondamentale. Ci sono ore e ore di registrazioni delle diciannove telecamere di sorveglianza da visionare. Non un "film" unico ma tanti segmenti, che vanno valutati e contestualizzati.
Di droghe e di ragazze a Terrazza sentimento ne giravano molte. E il sesso e la cocaina nella camera padronale del mago delle start up, finito in carcere con l' accusa di aver sequestrato e violentato il 10 ottobre e per 24 ore una 18enne, non era un fatto raro.
Ma tra tutti quei rapporti sessuali il sospetto è che ce ne siano altri violenti.
ALBERTO GENOVESE
Al momento, però, l'unica altra vittima che abbia formalizzato una querela contro l'imprenditore è la ventitreenne che, già prima dell'arresto, il 15 ottobre, aveva raccontato di essere stata violentata a luglio durante una vacanza a Ibiza, interamente pagata per tutti da Genovese. Giorni trascorsi tra mare, musica, droghe e party. Una sera però «Alberto e la fidanzata, mi hanno invitata ad andare in camera per fare un' altra striscia di cocaina. Mi sono fidata perché c'era la fidanzata. Da quando ho tirato una striscia di stupefacente di colore rosa che pensavo fosse 2cb (la pregiatissima cocaina rosa, ndr), non ricordo più nulla».
alberto genovese
Quando il giorno dopo la ragazza ha iniziato a riprendersi, ha notato che aveva «un sacco di lividi sulle gambe e un forte dolore ai polsi. Non riuscivo neanche a ruotarli». Tornata in Italia non ha denunciato subito perché «ho avuto paura: mi era giunta voce che in una occasione lui aveva mandato delle persone sotto casa di una ragazza che lo voleva querelare per una cosa simile».
Su questo caso però le indagini della Squadra mobile, che vanno avanti da ottobre anche sul filone della droga, sono più complicate: non ci sono le immagini delle telecamere di Terrazza sentimento. Solo testimoni da sentire (già una sessantina in tutto sono stati ascoltati) e chat da analizzare e incrociare. Non solo il contenuto del cellulare sequestrato a Genovese, che ha fornito il pin spontaneamente.
ALBERTO GENOVESE
Ma anche quello di molti partecipanti alle feste è stato acquisito dalle pm Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro, che hanno iscritto formalmente Genovese per entrambi i casi di violenza denunciati. Agli atti è finita anche la memoria di un detective privato, ingaggiato da una famiglia di vicini di casa che non ne potevano più dei bagordi e della musica alta fino al mattino. Per mesi ha collezionato video e foto pubblicati sui social da chi era presente ai party.
alberto genovese
Coi soldi, che certo non gli mancavano, Genovese sarebbe stato pronto a risolvere i problemi: secondo quanto emerge dalle indagini del pm Letizia Mocciaro, che lo accusa di disturbo della quiete pubblica, l' imprenditore avrebbe tirato fuori una cifra a sei zeri per fare delle modifiche alla centralina dell'ascensore, che nessuno poteva più raggiungere per via del cancello che lui aveva installato al sesto piano per blindare il suo superattico. Tredici vicini lo hanno denunciato: tra loro anche l' étoile della danza Roberto Bolle e il console austriaco. Non è servito a molto: le feste sono andate avanti fino alla notte dello stupro.