Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per corriere.it
lotito
A Palazzo Madama è in corso la votazione per la scelta dei membri laici del Csm. Gli animi sono piuttosto riscaldati, perché le cose non sono filate subito lisce. In mezzo all’emiciclo del Senato Matteo Renzi incrocia Claudio Lotito, presidente della Lazio, noto per il suo linguaggio colorito. L’occhio del senatore di Forza Italia cade sulla mano dell’ex premier, che al dito ha un vistoso anello nero: «Ahò, ma che me sei passato sull’altra sponda?», esclama Lotito.
Peccato che, a fianco di Renzi, ci fosse Ivan Scalfarotto: «Guarda Claudio, che “l’altra sponda” ce l’hai proprio qui davanti», ribatte sorridendo. Il senatore di Italia viva, ex sottosegretario, da sempre in prima linea per i diritti degli omosessuali, nel maggio 2017 è stato il primo membro di un governo italiano a sposarsi con il suo compagno Federico, proprio dopo che l’esecutivo Renzi aveva approvato la legge sulle unioni civili. «È stata sì una battuta omofoba, ma sono un uomo di mondo, non mi sono scomposto — racconta Scalfarotto al Corriere —, semmai ho notato un discreto imbarazzo da parte di Lotito, che ha tentato di giustificarsi, scusandosi».
renzi fede nera
Renzi ha assistito alla scena e per stemperare ha poi aggiunto: «Tranquillo Lotito, questa è una fede smart, che collegata allo smartphone registra tutti i parametri vitali, non è che Agnese me l’ha regalata per tenermi sotto controllo». La «fede nera» sfoggiata da Renzi gli è stata davvero regalata da sua moglie. Il motivo? L’ex premier ha appena fatto una delle sue scommesse impossibili: riuscire a fare il triathlon prima dei 50 anni. E non nella versione più leggera, bensì in quella «olimpica»: 10 km di corsa, 40 km in bici e 1,5 km a nuoto.
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